(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa dentro d’una chiesa, e sopra dell’altare ci stava la Regina celeste ed il bambino Gesù tutto piangente. La celeste Mamma, facendomi cenno con gli occhi, mi faceva comprendere che mi prendessi il bambino in braccio e facessi quanto più potessi per quietarlo. Io mi sono avvicinata e me l’ho preso in braccio, me l’ho stretto e gli ho detto: “Carino mio, che hai? Sfogati con me. Non è l’amore il lenitivo, l’assopimento a tutti i dispiaceri? Non è l’amore che fa tutto dimenticare, che raddolcisce tutto, che rappacifica qualunque contesa? Se piangete, qualcosa di discordante ci deve essere tra l’amor tuo e quello delle creature, perciò amiamoci, dammi il tuo amore, e con lo stesso tuo amore ti amerò”. E poi, chi può dire di quelle tante sciocchezze che gli ho detto? Pareva un po’ più senza pianto, ma non del tutto, ed è scomparso. Onde il giorno appresso di nuovo mi sono trovata fuori di me stessa, dentro d’un giardino, ed io andavo facendo la via crucis, e mentre ciò faceva mi sono trovato Gesù in braccio. Giunta all’undecima stazione, non potendo più stare, il benedetto Gesù mi ha fermato, ed avvicinando la sua bocca alla mia ha versato una cosa densa e liquida; il liquido potevo ingoiarlo, ma il denso non mi andava abbasso, tanto che quando Gesù ha allontanato la sua bocca da me, l’ho dovuto versare a terra, e poi ho guardato Gesù, e ho visto che dalla bocca gli scorreva un liquido denso e nero, nero. Io mi sono spaventata tanto, e gli ho detto: “Mi pare che non sei Gesù, Figlio di Dio e di Maria, Madre di Dio, ma il demonio. E’ vero che vi voglio, vi amo, ma è sempre Gesù che voglio, non mai il demonio, con lui non voglio avere che ci fare. Mi contento di starmene senza Gesù, anziché avere che ci fare col demonio”. E per essere più sicura, ho segnato Gesù di croce, ed io mi sono segnata con la croce. Gesù, per togliermi lo spavento, ha ritirato dentro di Sé quel liquido nero che non si poteva guardare, e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non sono demonio, questo che tu vedi non è altro che le iniquità grandi che mi fanno le creature, che non potendole più contenere, le verserò su di loro stesse. Ho versato in te, e tu non hai potuto contenere tutto, e lo hai versato a terra; Io continuerò a versare su di loro”.
(3) E mentre ciò diceva, mi faceva comprendere che flagelli farà piovere dal Cielo; ravvolgerà i popoli in lutto, in lacrime amarissime e strazianti, e quel poco che ha versato in me, risparmierà, se non in tutto, in parte la nostra città. Poi faceva vedere grande mortalità di gente per epidemie, per terremoti ed altri infortuni. Quanta desolazione, quante miserie!