(1) Continuando il mio solito stato, mi sentivo tanto cattiva, e molto più mi sentivo impressionata, ché anche il confessore mi dice che sono molto scapitata dal mio stato primiero, e se non fosse così Gesù ci verrebbe. Onde, avendo fatto la comunione, io mi lamentavo col benedetto Gesù di queste sue privazioni, e che avesse la bontà di dirmi qual è il male che faccio, ché volentieri metterei la vita anziché dispiacergli: “Quante volte non vi ho detto, se vedete che sto per offendervi, anche minimamente, fatemi morire”. E Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non ti affannare. Se non l’avessi detto anni prima, che per castigare il mondo non sarei venuto così spesso a sgravarmi su di te, e di conseguenza non sarei venuto così spesso, sebbene mai ti avrei lasciato, e per supplire al mio spesso va e vieni, permettevo la messa e la comunione tutti i giorni, per poter tu attingere la forza che attingevi dalle mie visite continue, tanto che giunsi a minacciare il confessore se non si prestava a ciò; eppure, chi non sa i castighi che in questi frattempi hanno successi? Le città intere distrutte, le ribellioni, il ritiramento della grazia dai cattivi, ed anche dagli stessi religiosi cattivi, in modo che quei veleni, quelle piaghe che tenevano dentro, le vanno uscendo fuori. Ahi! non ne posso più, i sacrilegi sono enormi, eppure tutto ciò è niente ancora in confronto ai castighi che verranno. Onde, se non lo avessi detto prima, avresti una certa ragione ad allarmarti. Tu però, le colonne su cui devi poggiarti per poter vivere con piena sicurezza, una è la Volontà mia. Nella mia Volontà non ci possono essere peccati; la mia Volontà mette in frantumi tutte le passioni e peccati, anzi li spolverizza fino a distruggere le radici. Poggiata nella colonna della mia Volontà, le tenebre si convertiranno in luce, i dubbi in certezza, le speranze in possesso. La seconda colonna su cui devi poggiarti è la volontà ferma ed attenzione continua di non offendermi, anche menomamente; disporre il proprio volere a soffrire tutto, ad affrontare tutto, a sottoporsi a tutti, anziché dispiacermi. Quando l’anima vede che è continuamente poggiata su queste colonne, che formano più che la sua stessa vita, può vivere più che sicura che se vivesse in continui miei favori. Molto più, che questo tuo stato lo permetto pure per disporti a partire da questa terra”.