MaM
Messaggio del 25 dicembre 1998: Cari figli! Oggi, nel giorno della nascita di mio Figlio, il mio cuore è pieno di infinita gioia, amore e pace. E come vostra madre desidero che ognuno di voi senta nel cuore questa stessa gioia, pace e amore. Per questo non abbiate paura di aprire il vostro cuore e donarvi completamente a Gesù perché solo così Egli può entrare nel vostro cuore e riempirlo di amore, pace e gioia. Io vi benedico con la mia benedizione materna.

Beata Elena Aiello - 2 marzo 1923

«il Signore vestito di bianco, con la corona di spine; all’invito se avesse voluto partecipare alle sue sofferenze, Elena avrebbe risposto affermativamente; allora il Signore togliendosi dal capo la corona la poneva sul capo di lei. «A tale contatto usciva un’abbondante effusione di sangue. Il Signore le comunicava che voleva quella sofferenza per convertire i peccatori, per i molti peccati di impurità».

Da allora fino alla morte, ogni venerdì di Quaresima, in particolare ogni Venerdì Santo, riviveva la passione di Nostro Signore, con sofferenze, sudore di sangue, visioni, rivelazioni. «Chi può misurare – scrisse dopo la morte di suor Elena il suo direttore spirituale, padre Francesco Saragò, dei Minimi – le sofferenze patite da questa grande Scomparsa? Martirio del corpo: non vi fu fibra del suo organismo che non fosse tormentata. Incapacità a cibarsi, immobilizzata sopra una sedia o nel letto, e negli ultimi anni consumata dalla febbre. Grande e dolorosa effusione di sangue, finché le sue forze vennero meno e venne l’ora della partenza. Patimenti nel martirio dello spirito, ben più duri di quelli del corpo: agonia per i mali del mondo ai quali le anime consacrate a Dio non rimangono indifferenti. Agonia per la cura delle anime e per il retto andamento della famiglia monastica. Agonia perché offertasi vittima al Divino agonizzante dell’orto. Martirio completo, e, quindi, opera di redenzione delle anime».