(1) Stavo pensando alla miseria del mio stato presente, e dicevo tra me: “Come tutto è finito per me, come tutto ha dimenticato il mio buon Gesù, non più si ricorda dei miei stenti, delle sofferenze che in tanti anni di letto ho passato per amor suo”. E quindi la mente andava riandando qualche specialità di sofferenza e più grave che ho passato, in questo mentre il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutto ciò che è fatto per amor mio, entra in Me e si trasforma nelle stesse mie opere, e siccome le mie opere stanno a benefizio di tutti, cioè, dei viandanti, delle purganti e dei trionfanti, così tutto ciò che tu hai fatto e sofferto per Me, sta in Me e fanno il loro uffizio a bene di tutti, come le mie. Vorresti tu ritirartele in te?”
(3) Io ho risposto: “Non mai, o Signore”. Ma con tutto ciò seguivo a ripensare, stando un po’ distratta dal mio solito operato interno, ed il buon Gesù ha ripetuto:
(4) “Non vuoi finirla tu? Te la faccio finire Io.
(5) E si è messo nel mio interno a pregare a voce alta e a dire tutto ciò che dovevo dire io. Vedendo ciò sono restata confusa ed ho seguito il buon Gesù; e quando ha visto che io non ho dato più retta a niente, allora ha fatto silenzio, ed io sono rimasta sola a fare ciò che sono solita di fare.