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Messaggio del 25 Dicembre 1991: Cari figli, oggi in modo speciale vi porto il piccolo Gesù perché vi benedica con la Sua benedizione di pace e di amore. Cari figli, non dimenticate che questa e' una grazia che molta gente non comprende e non accetta. Perciò voi, che dite di essere Miei e chiedete il Mio aiuto, date tutto di voi stessi, anzitutto date il vostro amore e l'esempio nelle vostre famiglie. Voi dite che Natale e' la festa della famiglia; allora cari figli, mettete Dio nelle vostre famiglie al primo posto, affinché Egli possa donarvi la pace e proteggervi non solo dalla guerra ma, anche in tempo di pace, da ogni assalto satanico. Se Dio e' con voi avete tutto, mentre quando non lo avete, siete poveri e persi e non capite dalla parte di chi state. Perciò, cari figli, decidetevi per Dio e poi riceverete tutto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 9-7 Maggio 22, 1909 Le dolce note d’amore.

(1) Questa mattina, avendo fatto la comunione, il benedetto Gesù non è venuto, e dopo di essere stata molto tempo ad aspettare, tra la veglia ed il sonno, vedendo che passava l’ora e Gesù non ci veniva, volevo uscire dal mio sonno, ed insieme ci volevo stare, per lo strazio che sentivo al cuore per non averlo visto; mi sentivo come un bambino che volendo dormire, e venendo risvegliato per forza prende dei picci e piange, ma nel mio piccio, mentre mi sforzavo a svegliarmi, dicevo nel mio interno: “Che amara separazione! Mi sento senza vita, eppure vivo, ma la vita è più dura della morte, ma però, sia per amor tuo la tua stessa privazione, per amor tuo l’amarezza che sento, per amor tuo il mio cuore straziato, per amor tuo la vita che non sento eppure vivo, ma per fare che ti sia più accetto, unisco questo mio patire nell’intensità del tuo amore, e ti offro col mio il tuo medesimo amore”. Ma mentre ciò dicevo, si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Com’è dolce e dilettevole al mio udito la nota dell’amore, dì, dì un’altra volta, ripetila ancora, ricrea il mio udito con queste note d’amore così armoniose, che mi scendono fin nel cuore e tutto mi raddolciscono”.

(3) Eppure, chi lo crederebbe? Ho vergogna a dirlo. Nel mio piccio ho risposto: “Non voglio dirlo, Voi vi raddolcite, ed io mi amareggio di più”. Il mio dolce Gesù ha fatto silenzio, come se si dispiacesse della mia risposta; e non appena mi sono svegliata ho ripetuto molte volte le mie note d’amore, però non si è fatto più sentire né vedere per tutto il giorno.