(1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa col bambino Gesù in braccia, io gli ho detto: “Dimmi carino mio, che cosa fa il Padre?”
(2) E Lui: “Fa una sola cosa con Me, sicché ciò che fa il Padre faccio Io”.
(3) Ond’io ho soggiunto: “E coi santi, che cosa fate?”
(4) E Lui: “Darmi continuamente, sicché Io sono vita loro, gaudio, felicità, bene immenso, senza termine e confini. Di Me sono ripieni, in Me tutto trovano; Io sono tutto per loro, e loro sono tutti per Me”.
(5) Io, nel sentire ciò, volevo prendere dei picci, e gli ho detto: “Ai santi vi date continuamente, ed a me poi così stentato, così avaro, ad intervallo fino a farmi passare parte della giornata senza venire, e qualche volta ci stentate tanto che mi viene il timore che neppure fino a sera ci verrete, onde io vivo morendo, ma d’una morte la più crudele e spietata; eppure dicevate di volermi tanto bene”.
(6) E Lui: “Figlia mia, anche a te mi do continuamente, ora personalmente, ora con la grazia, ora con la luce ed in tanti altri modi. E poi, chi te lo nega che ti amo tanto, tanto?”
(7) Ora in questo mentre, mi è venuto un pensiero, che domandassi se era Volontà di Dio il mio stato, che era più necessario di quello che gli stavo dicendo, e gliel’ho detto, e Lui invece di rispondermi, si è avvicinato alla mia bocca e mi ha messo la sua lingua nella mia bocca, ed io non ho potuto più parlare; solo che succhiavo una cosa che non so dire; e nel ritirarla, appena ho potuto dire: “Signore, ritornate subito, chi sa quando verrete”.
(8) E Lui ha risposto: “Stasera ci verrò di nuovo”.
(9) Ed è scomparso.