(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa, mi pareva di vedere un’anima nel purgatorio, mia conoscente, ed io le dicevo: “Vedi un po’ come sto innanzi a Dio, ci temo tanto, specie dello stato in cui mi trovo”. E quella mi ha detto:
(2) “Ci vuol niente a sapere se stai bene o male, se tu apprezzi il patire stai bene, se no, stai male, perché chi apprezza il patire apprezza Dio, ed apprezzandolo non si può mai dispiacergli, perché le cose che si apprezzano si stimano, si amano, si tengono care e custodite, più che sé stesso; e può essere mai possibile che uno voglia male sé stesso? Così è impossibile che possa dispiacere a Dio apprezzandolo”.
(3) Onde dopo, appena è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:
(4) “Figlia mia, le creature, in quasi tutti gli eventi che succedono, vanno ripetendo e dicendo sempre: E perché? E perché? E perché? Perché questa malattia? Perché questo stato d’animo? Perché questo flagello? E tanti altri perché? La spiegazione del perché? non è scritta in terra, ma in Cielo, e là la leggeranno tutti. Sai tu che cosa è il perché? E’ l’egoismo che dà cibo continuo all’amor proprio. Sai tu dove fu creato il perché? Nell’inferno. Chi fu il primo a pronunziarlo? Un demonio. Gli effetti che produsse il primo perché? furono la perdita dell’innocenza nello stesso Eden, la guerra delle passioni implacabili, la rovina di tante anime, i mali della vita. La storia del perché? è lunga, basta dirti che non c’è male nel mondo che non abbia la impronta del perché? Il perché è distruzione della sapienza divina nelle anime. E sai tu dove sarà seppellito il perché? Nell’inferno, per renderli irrequieti in eterno, senza darli mai pace. L’arte del perché? è guerreggiare le anime senza darle mai tregua”.