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Messaggio del 2 aprile 2018:Cari figli, per mezzo del grande amore del Padre Celeste, sono con voi come vostra Madre e voi siete con me come miei figli, come apostoli del mio amore che senza sosta raduno attorno a me. Figli miei, voi siete quelli che, con la preghiera, dovete abbandonarvi in totalità a mio Figlio, affinché non siate più voi a vivere, ma mio Figlio in voi; in modo che tutti quelli che non lo conoscono, lo vedano in voi e desiderino conoscerlo. Pregate che vedano in voi umiltà decisa e bontà, disponibilità a servire gli altri; che vedano che voi vivete col cuore la vostra vocazione nel mondo, in comunione con mio Figlio. Che vedano in voi mitezza, tenerezza ed amore verso mio Figlio, come anche verso i vostri fratelli e sorelle. Apostoli del mio amore, dovete pregare molto e purificare i vostri cuori, in modo che siate voi i primi a camminare sulla via di mio Figlio; in modo che siate voi i giusti uniti dalla giustizia di mio Figlio. Figli miei, come miei apostoli dovete essere uniti nella comunione che scaturisce da mio Figlio, affinché i miei figli che non conoscono mio Figlio riconoscano una comunione d’amore e desiderino camminare sulla via della vita, sulla via dell’unità con mio Figlio. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 8-60 Gennaio 8, 1909 Il frutto e lo scopo della comunione.

(1) Avendo fatto la comunione, al meglio stavo pensando come potevo stringermi più che mai col benedetto Gesù, e Lui mi ha detto:

(2) “Per stringerti più stretta con Me, fino a giungere a sperdere il tuo essere in Me, come Io lo trasfondo nel tuo, devi in tutto prendere ciò che è mio e in tutto lasciare ciò che è tuo; in modo che se tu pensi sempre a cose sante e che solo riguardano il bene, l’onore e la gloria di Dio, lascia la tua mente e prendi la divina; se parli, se operi bene e solo per amore di Dio, lascia la tua bocca, le tue mani e prendi la mia bocca e le mie mani; se cammini le vie sante e rette, camminerai coi miei stessi piedi; se il tuo cuore amerà solo Me, lascerai il tuo cuore e prenderai il mio, e mi amerai col mio medesimo amore, e così di tutto il resto, sicché tu resterai rivestita di tutte le cose mie, ed Io di tutte le cose tue. Ci può essere più stretta unione di questa? Se l’anima giunge a non più riconoscere sé stessa, ma l’Essere Divino in sé stessa, questi sono i frutti delle buone comunioni, e questo è lo scopo divino nel volersi comunicare alle anime; ma quanto ne resta frustrato il mio amore, e quanti pochi frutti ne raccolgono le anime da questo sacramento, fino a restarne la maggior parte indifferenti ed anche nauseati di questo cibo divino”.