(1) Stavo meditando quando la Mamma Regina dava il latte al bambino Gesù. Dicevo tra me: “Che poteva passare tra la Mamma Santissima ed il piccino Gesù in quest’atto?” In questo mentre me lo sentii muovere nel mio interno, e mi sentii dire:
(2) “Figlia mia, quando succhiavo il latte dal petto della mia dolcissima Madre, unito al latte vi succhiavo l’amore del suo cuore, ed era più amore che succhiavo che latte; ed Io come in quei succhi sentivo dirmi: “T’amo, t’amo, o Figlio”. Io ripetevo a Lei: “T’amo, t’amo, o Mamma”. E non ero solo in questo; al mio ti amo, il Padre e lo Spirito Santo e la Creazione tutta, gli angeli, i santi, le stelle, il sole, le gocce d’acqua, le piante, i fiori, i granelli di sabbia, tutti gli elementi correvano appresso al mio t’amo e ripetevano: “T’amiamo, t’amiamo o Madre del nostro Dio nell’amore del nostro Creatore”.
(3) La mia Madre vedeva tutto ciò, ne restava inondata, non trovava neppure un piccolo spazio dove non si sentisse dire che Io l’amavo, il suo amore ne restava indietro e quasi solo, e ripeteva: “T’amo, t’amo”. Ma mai poteva eguagliarmi, perché l’amore della creatura ha i suoi limiti, il suo tempo; l’amore mio è increato, interminabile, eterno. E questo succede ad ogni anima, quando mi dice t’amo anch’Io le ripeto t’amo, e con Me è tutta la Creazione ad amarla nel mio amore. Oh! se le creature comprendessero qual è il bene, l’onore che si procurano, anche col sol dirmi t’amo, basterebbe solo questo, che un Dio al loro fianco replica con l’onorarle: Anche Io ti amo”.