MaM
Messaggio del 2 settembre 2017:Cari figli, chi potrebbe parlarvi meglio di me dell’amore e del dolore di mio Figlio? Ho vissuto con lui, ho patito con lui. Vivendo la vita terrena, ho provato il dolore, perché ero una madre. Mio Figlio amava i progetti e le opere del Padre Celeste, il vero Dio; e, come mi diceva, era venuto per redimervi. Io nascondevo il mio dolore per mezzo dell’amore. Invece voi, figli miei, voi avete diverse domande: non comprendete il dolore, non comprendete che, per mezzo dell’amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo. Ogni essere umano, in maggior o minor misura, ne farà esperienza. Ma, con la pace nell’anima e in stato di grazia, una speranza esiste: è mio Figlio, Dio generato da Dio. Le sue parole sono il seme della vita eterna: seminate nelle anime buone, esse portano diversi frutti. Mio Figlio ha portato il dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei, apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 8-48 Settembre 5, 1908 A seconda che si cambia la creatura così sente i diversi effetti della presenza di Dio.

(1) Parlando col confessore, lui diceva: “Quanto sarà terribile vedere Dio sdegnato! Tanto vero, che nel giorno del giudizio i cattivi diranno: Monti, seppelliteci, distruggeteci, affinché non vediamo la faccia di Dio sdegnato”.

(2) Ed io che dicevo: “In Dio non ci può essere sdegno, ma è piuttosto secondo lo stato dell’anima: Se buona, la presenza divina, le sue qualità, i suoi attributi, la attirano tutta in Dio, ed essa si consuma d’immergersi tutta in Dio. Se cattiva, la sua presenza la schiaccia, la ributta lontano da Sé, e l’anima, vedendosi ributtata e non sentendo in sé germe d’amore verso un Dio sì Santo, sì Bello, ed essa sì brutta, cattiva, vorrebbe disfarsi dalla sua presenza, se possibile anche distruggendosi. Quindi in Dio non c’è mutazione, ma a seconda che noi siamo così si provano gli effetti”. Onde dopo pensavo tra me: “Quanti spropositi che ho detto”. Perciò, facendo nel giorno la meditazione, appena è venuto e mi ha detto:

(3) “Figlia mia, sta ben detto, non mi cambio, ma a seconda che si cambia la creatura così sente i diversi effetti della mia presenza. Difatti, come può temere chi mi ama, se si sente scorrere tutto il mio Essere nel suo e vi forma la sua stessa vita? Può temere della mia Santità, se alla stessa Santità essa vi prende parte? Può vergognarsi della mia Bellezza, se sempre più cerca di abbellirsi per piacere e per rassomigliarsi a Me? Si sente scorrere nel suo sangue, nelle sue mani, nei suoi piedi, nel suo cuore, nella mente, tutto tutto l’Essere Divino, di modo che è cosa sua, tutto suo, e può temere, può vergognarsi di sé stesso? Ciò è impossibile. Ah! figlia mia, è il peccato che getta tanto scompiglio nella creatura, fino a volersi distruggere per non sostenere la mia presenza. Nel giorno del giudizio sarà terribile per i cattivi, non vedendo in loro germe d’amore, anzi odio verso di Me, la mia giustizia impone di non farmeli amare; quindi le persone che non si amano non si vogliono tenere vicino, e si usano dei mezzi per allontanarle, Io non vorrò tenerli con Me, quelli non vorranno stare, ci fuggiremo a vicenda, l’amore solo è quello che unisce tutto e felicita tutto”.