(1) Vi passo giorni amari per le continue privazioni del benedetto Gesù. Onde appena è venuto e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il segno per conoscere se uno ha vera carità è se ama i poveri, perché se ama i ricchi ed a loro si presta, può essere perché spera o perché ottiene, o perché li simpatizza, o per la nobiltà, per l’ingegno, per il bel dire, ed anche per timore; ma se ama i poveri, li aiuta, li sovviene, è perché vede in essi l’immagine di Dio, quindi non guarda la rozzezza, l’ignoranza, la sgarbatezza, la miseria. Attraverso di queste miserie, come da dentro d’un vetro, vede Iddio, da Cui tutto spera, e l’ama, l’aiuta, li consola, come se farebbe a Dio stesso, ecco il bel tipo della vera virtù, che da Dio incomincia ed in Dio finisce; ma ciò che incomincia della materia, materia produce e nella materia finisce. Per quanto pare splendida e virtuosa la carità, non sentendo il tocco divino, né chi la fa né chi la riceve, restano infastiditi, annoiati e stanchi, e se occorre se ne servono per commettere difetti”.