(1) Continuando il mio solito stato, stavo molto impensierita dello stato dell’anima mia, dicevo tra me: “Chi sa che male c’è nell’anima, che il Signore mi priva di Lui e mi lascia abbandonata a me stessa”.
(2) In questo mentre, quando appena è venuto mi ha riempito tutta, tutta di Lui, e tutto il mio essere, tutto a Lui si rivolgeva; neppure una fibra né un moto che non tendesse a Lui. Onde dopo ciò mi ha detto:
(3) “Hai visto figlia mia? Il segno quando nell’anima c’è qualche colpa quando si trova priva di Me, è che ritornando Io a farmi vedere non resta tutta ripiena di Dio, né il suo essere si trova subito disposto ad immergersi tutto in Me, sicché neppure una fibra resta che non è fissata nel suo centro. Mentre dove c’è colpa o qualche cosa che non è tutta mia, né Io posso riempirla, né l’anima può immergersi in Me. La colpa, la materia, non può entrare in Dio né correre a Dio, quindi quietati e non volerti turbare”.