MaM
Messaggio del 25 giugno 1996:Cari figli! Oggi vi ringrazio per tutti i sacrifici che mi avete offerto in questi giorni. Figlioli, vi invito ad aprirvi a me e a decidervi per la conversione. I vostri cuori, figlioli, non sono completamente aperti a me, per questo vi invito di nuovo ad aprirvi alla preghiera, perché lo Spirito Santo vi aiuti nella preghiera affinché i vostri cuori diventino di carne e non di pietra. Figlioli, grazie per avere risposto alla mia chiamata e per avere deciso di camminare con me verso la santità.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 8-39 Giugno 31, 1908 Il vero spirito di carità nei ricchi ed i sacerdoti.

(1) Continuando il mio solito stato pieno di amarezze e di privazioni, dopo aver molto stentato, mi pareva di vedere i popoli in atto di ribellarsi e di stringere più forte la zuffa contro dei ricchi. In questo mentre, il lamento del dolcissimo Gesù si faceva sentire al mio orecchio, tutto amareggiato che diceva:

(2) “Sono Io che do la libertà ai poveri, sono stanco dei ricchi, molto ne hanno fatto: Quanti denari sciupati in balli, in teatri, in inutili viaggi, in vanità, ed anche in peccati, ed i poveri? Non hanno potuto avere pane bastante per sfamarsi; oppressi, affaticati, amareggiati; se avessero dato loro solo quello che hanno speso in cose non necessarie, i miei poveri sarebbero stati felici; e i ricchi li hanno tenuto come una famiglia che non apparteneva loro, anzi li hanno disprezzato, tenendosi per loro le comodità, i divertimenti, come cose appartenenti alla loro condizione, e lasciando i poveri nella miseria come cosa della loro condizione”.

(3) E mentre ciò diceva pareva che ritirava la grazia ai poveri, e questi inferocivano contro i ricchi, in modo da succedere cose gravi. Ond’io nel vedere ciò ho detto: “Cara mia vita e tutto il mio bene, è vero che ci sono i ricchi cattivi, ma ci sono anche i buoni, le tante signore devote che fanno elemosine alle chiese, i tuoi sacerdoti che fanno tanto bene a tutti”.

(4) “Ah! figlia mia, taci e non mi toccare un tasto per Me molto doloroso, potrei dire che non le riconosco queste tali devote, fanno le elemosine dove vogliono loro, per ottenere il loro intento, per tenere le persone a comodo loro, per chi le simpatizza spendono anche le migliaia di lire; dove poi è necessario, non si benignano di dare un soldo. Potrei dire che lo fanno per Me? Potrei riconoscere questo loro operato? E tu stessa dai segni potrai riconoscere se lo fanno per Me se si trovano pronte a qualunque stretta necessità; se non variano di dare il molto dove non è tanto necessario e negano il poco dove è necessario, si può ben dire che non c’è spirito di vera carità né retto operare. Quindi, i miei poveri sono messi in oblio anche da queste signore devote, ed i sacerdoti? Ah! figlia, peggio ancora; fanno bene a tutti? Tu t’inganni, fanno bene ai ricchi, hanno tempo per i ricchi. Anche da loro quasi che sono esclusi i poveri, per i poveri non hanno tempo, per i poveri non hanno una parola di conforto, di aiuto da dirli, li rimandano indietro, giungono a dirsi malati. Potrei dire che se i poveri si sono allontanati dai sacramenti, loro vi hanno contribuito, perché non hanno preso sempre tempo per confessarli, e i poveri si sono stancati e non sono più ritornati. Tutto al contrario se si è presentato un ricco, non hanno esitato un momento, tempo, parole, conforti, aiuto, tutto si è trovato per i ricchi. Posso dire che hanno spirito di vera carità i sacerdoti se giungono a fare la scelta di quelle tale che devono sentire, e le altre? O le mandano attorno o le precipitano tanto, che se la mia grazia non aiutasse in modo speciale i poveri, i poveri sarebbero stati sbanditi dalla mia Chiesa. Di rado qualche sacerdote, ché tutto il resto potrei dire che la vera carità e lo spirito retto è partito dalla terra”.

(5) Io sono restata più che mai amareggiata, implorando misericordia.