(1) Stavo impensierita per non poter fare la comunione tutti i giorni, ed il buon Gesù nel venire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, nessuna cosa voglio che ti metta fastidio. E’ vero che è cosa grande fare la comunione, ma quanto dura l’unione stretta con l’anima? Al più un quarto d’ora, ma la cosa che ti stia più a cuore, la completa disfatta della tua volontà nella mia, perché chi vive della Volontà mia non è solo un quarto d’ora l’unione stretta, ma sempre sempre. Sicché la mia Volontà è continua comunione con l’anima, onde non una volta al giorno ma tutte le ore, i momenti è sempre comunione per chi fa la mia Volontà”.
(3) Sono passati per me giorni amarissimi per la privazione del mio sommo ed unico bene, pensando e temendo che il mio stato fosse una finzione, stare in letto senza nessun movimento ed occupazione fino alla venuta del confessore e senza quel mio solito sopimento, mi angustiava e martirizzava tanto, da farmi cadere malata dal dolore e dalle continue lacrime. Più volte ho pregato il confessore che mi desse il permesso e l’obbedienza che, quando non fossi assopita e Gesù Cristo non si fosse compiaciuto di parteciparmi un mistero della sua Passione come vittima, io mi potessi sedere a letto secondo il mio solito e mettermi al solito mio lavoro del tombolo, ma egli continuamente ed assolutamente me l’ha proibito, anzi, mi ha soggiunto che questo stato mio, sebbene con la privazione del sommo bene, doveva considerarsi come stato di vittima per la violenza ed il dolore nella detta privazione e nell’obbedienza. Io ho ubbidito sempre, ma sempre il martirio del cuore mi diceva: “E non è questa una finzione? Dov’è il tuo assopimento? Dove lo stato di vittima? E tu che cosa soffri dei misteri della Passione? Alzati, alzati, non far finzioni, lavora, lavora, non vedi tu che questa finzione ti porterà alla dannazione? E tu non tremi? E non pensi al giudizio tremendo di Dio? Non vedi che dopo tant’anni tu non hai fatto altro che scavarti un abisso da cui non uscirai in eterno?” Oh Dio! chi può dire lo schianto del cuore e le sofferenze crudeli che mi tormentano l’anima e mi schiacciano e mi gettano in un mare di dolori? Ma la tiranna obbedienza non mi ha permesso neppure un atomo di mia volontà. Sia fatta la Divina Volontà che così dispone.
(4) Mentre ero in questi crudeli tormenti, questa notte trovandomi nel solito mio stato, mi trovavo circondata da persone che dicevano:
(5) “Recita un pater, ed ave, e gloria in onore di San Francesco di Paola, che ti porterà qualche ristoro alle tue sofferenze”.
(6) Ond’io l’ho recitato, ed appena detto è comparso il santo, portandomi una piccola pagnotta di pane, me l’ha dato dicendomi:
(7) “Mangiala”.
(8) Io l’ho mangiato e mi sono sentita tutta rinforzare, e poi gli ho detto: “Caro santo, vorrei dirvi qualche cosa”.
(9) E lui con tutta affabilità: “Dì, che cosa vuoi dirmi?”
(10) Ed io: “Temo tanto che il mio stato non fosse Volontà di Dio. Senti, i primi anni di questa malattia che mi succedeva ad intervalli, mi sentivo chiamare da Nostro Signore che mi voleva vittima, e nel medesimo tempo mi sentivo sorprendere da dolori e ferite interne, da parere esternamente che mi prendesse un accidente; quindi temo che la mia fantasia mi producesse questi mali”.
(11) Ed il santo: “Il segno certo per conoscere se uno stato è Volontà di Dio, è se l’anima è pronta a fare diversamente se conoscesse che la Volontà di Dio non fosse più quella”.
(12) Ed io, non rimanendo persuasa ho soggiunto: “Caro santo, non vi ho detto tutto, senti, i primi furono ad intervalli; dacché poi Nostro Signore mi chiamò all’immolazione continua è da 21 anni che ci sto sempre in letto, e chi vi può dire le vicissitudini? Pare alle volte che mi lascia, mi toglie il patire, unico e fido amico del mio stato, ed io resto schiacciata senza Dio, senza sostegno dello stesso patire; quindi i dubbi, i timori che il mio stato non è Volontà di Dio”.
(13) E lui, tutto dolcezza: “Ti ripeto ciò che ti ho detto prima, se sei pronta a fare la Volontà di Dio se la conoscessi, il tuo stato è di sua Volontà”.
(14) Ond’io mi sento tanto nell’anima che se conoscessi la Volontà di Dio con tutta chiarezza, sarei pronta a costo della propria vita a seguire questo suo Santo Volere, perciò sono rimasta più tranquilla.
(15) Sia sempre ringraziato il Signore.