MaM
Messaggio del 18 aprile 1984:Sarò molto contenta se vi rivolgerete a me, quale vostra madre di bontà, d’amore e di misericordia, con questa preghiera: “Madre mia, madre di bontà, d’amore e di misericordia, ti amo con tutto il cuore e mi offro a te. Per mezzo della tua bontà, del tuo amore e della tua misericordia, salvami. Io voglio appartenere a te. Ti amo tanto e desidero che Tu mi custodisca. Dal profondo del mio cuore, o Madre di bontà, ti prego: dammi la tua bontà affinché con essa io possa meritare il cielo. Ti prego per il tuo immenso amore: concedimi di poter amare ogni uomo come Tu hai amato Gesù. Ti chiedo anche la grazia di essere palpitante d’amore verso di te. Io mi affido a Te completamente e desidero che tu sia accanto a me ad ogni mio passo, perché Tu sei piena di grazia e vorrei non dimenticarmene mai. Ma se un giorno io perdessi la grazia, ti prego di donarmela nuovamente. Amen”.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 8-18 Novembre 21, 1907 Amore e unione che passa tra Creatore e creatura.

(1) Continuando il mio solito stato, stavo unendomi con Nostro Signore, facendo uno solo il suo pensiero, il palpito, il respiro e tutti i suoi movimenti coi miei, e poi mettevo l’intenzione d’andare da tutte le creature, per dare a tutti tutto questo, e siccome stavo unita a Gesù nell’Orto degli ulivi, davo ancora a tutti ed a ciascuno, ed anche alle anime purganti, le sue gocce di sangue, le sue preghiere, le sue pene e tutto il bene che Lui fece, acciocché tutti i respiri, i movimenti, i palpiti delle creature, restassero riparati, purificati, divinizzati, e la fonte d’ogni bene, quale sono le sue pene, per tutti i loro rimedi. Mentre ciò facevo, il benedetto Gesù nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, con queste tue intenzioni mi ferisci continuamente, e siccome le fai spesso, una freccia non aspetta l’altra, e sempre nuovamente resto ferito”.

(3) Ed io ho detto: “Come può essere possibile che resti ferito, e ti nascondi e mi fai tanto penare nell’aspettare la tua venuta? Queste sono le ferite, questo il bene che mi vuoi?”

(4) E Lui: “Anzi ho detto niente a tutto ciò che dovrei dirti, e l’anima stessa non può comprendere mentre è viatrice tutto il bene e l’amore che passa tra le creature e il Creatore, ché il suo operare, il dire, il soffrire, è tutto nella mia vita; ché solo facendo così può disporre a bene di tutti. Ti dico solo che ogni tuo pensiero, palpito e movimento, ogni tuo membro, qualunque tuo osso sofferente, sono tante luci che escono da te, che toccandomi le disciolgo a bene di tutti, ed Io te ne rimando triplicate tante altre luci di grazia, ed in Cielo te le darò di gloria. Basta dirti che è tanta l’unione, la strettezza che passa, che il Creatore è l’organo, la creatura il suono; il Creatore il sole, la creatura i raggi; il Creatore il fiore, la creatura l’odore, può stare forse l’uno senza dell’altro? No, certo. Credi tu che non tengo conto di tutto il tuo lavoro interno e delle tue pene? Come posso dimenticarle se escono da Me stesso, e sono una sola cosa con Me? Aggiungo ancora che ogniqualvolta si fa memoria della mia Passione, essendo un tesoro esposto a bene di tutti, è come si mettesse al banco per moltiplicarlo e distribuirlo a bene di tutti”.