(1) Questa mattina, trovandomi nel mio solito stato, me l’ho sentito muovere nel mio interno, che ripeteva:
(2) “Andiamo più su”.
(3) Io nel sentire ciò, mi sono stretta nelle spalle dicendo: “Signore, perché dite andiamo più su? Dite piuttosto andrò più su nei castighi, io ho paura di mettervi la mia volontà”.
(4) E Lui: “Figlia mia, la mia Volontà e la tua sono una, e se dico andiamo più su nei castighi, non dico lo stesso nel bene che faccio alle creature, che passa oh! quanto più ai castighi? Ed ai tanti altri castighi che non mando, non sei tu unita con Me? Onde, chi è unito nel bene, non deve essere unito nelle mortificazioni? Tra Me e te non ci deve essere divisione. Tu non sei altro che quella piccola erbetta che Iddio si è compiaciuto di dotare d’una meravigliosa virtù, e siccome la piccola erbetta che non si conosce la virtù che contiene si calpesta e neppure si guarda, così chi non conosce il dono che ho messo in te e la virtù che contiene la mia erbetta, non solo ti calpesta, ma non comprende quanto Io mi compiaccio di avvalorare le cose più piccole”.
(5) Dopo ciò pareva che poggiasse il suo capo sul mio, ed io ho detto: “Deh! fatemi sentire le tue spine”.
(6) E Lui: “Vuoi che ti batta?”
(7) Ed io: “Sì”. In questo mentre si è trovata in mano a Gesù una verga, armata di palle di fuoco, ed io vedendo il fuoco: “Signore, ho paura del fuoco; battimi solo con la verga”.
(8) E Lui: “Non vuoi essere battuta ed Io me ne vado”.
(9) Ed è scomparso senza darmi tempo di pregarlo che mi battesse come a Lui piacesse. Oh! come sono restata impensierita ed afflitta, ma Lui che è tanto buono mi perdonerà.