MaM
Messaggio del 25 novembre 1994:Cari figli! Oggi vi invito alla preghiera. Io sono con voi e vi amo tutti. Io sono vostra madre e desidero che i vostri cuori siano simili al mio cuore. Figlioli, senza la preghiera non potete vivere né dire che siete miei. La preghiera è gioia. La preghiera è ciò che il cuore umano desidera. Perciò avvicinatevi, figlioli, al mio cuore immacolato e scoprirete Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 8-15 Ottobre 29, 1907 Il vero amore ed il sacrificio.

(1) Trovandomi nel solito mio stato mi sono trovata fuori di me stessa, e vedevo il bambino Gesù, che mettendosi sul mio letto mi batteva con le sue mani tutto il corpo, menandomi anche dei calci. Quando mi ha abbattuto ben bene e calpestato, è scomparso. Ritornando in me stessa non capivo il perché di queste battiture, solo ero contenta, ché mi ricordavo che più sotto mi facevo a Gesù per essere più battuta. Onde sentendomi tutta pesta, di nuovo sono stata sorpresa dal benedetto Gesù, che togliendosi la corona di spine, Lui stesso l’ha conficcato nella mia, ma con tale forza che tutte mi penetravano dentro. Poi, mettendosi nel mio interno, quasi in atto di andare più avanti, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come andiamo? Andiamo, andiamo più su nel castigare il mondo”.

(3) Io mi sono sentita spaventare nel sentire che univo la mia volontà alla sua nell’andare più su nei castighi. E Lui ha soggiunto:

(4) “Quello che Io ti dico non lo devi dimenticare. Ricordati che tempo indietro Io ti facevo vedere i castighi presenti, e quelli che dovevo mandare, e tu, presentandoti innanzi alla mia giustizia, tanto perorasti a pro dell’umano genere, offerendoti tu a soffrire qualunque cosa, che ti fu concesso in elemosina che invece di far per dieci farebbe per cinque per tuo riguardo. Perciò questa mattina ti ho percosso, per poterti dare il tuo intento, che dovendo fare per dieci, faccio per cinque”.

(5) Di nuovo ha soggiunto: “Figlia mia, l’amore è quello che nobilita l’anima e la mette in possesso di tutte le mie ricchezze, perché il vero amore non ammette divisione di sorta, per quanto può essere uno inferiore all’altro. Ciò che è mio è tuo: Questo è il linguaggio di due esseri che si amano davvero, perché il vero amore è trasformazione; dunque, la bellezza dell’uno toglie la bruttezza dell’altro e lo rende bello; se è povero lo rendo ricco; se ignorante lo rendo dotto; se ignobile lo rende nobile; uno è il palpito, uno il respiro, una la volontà in due esseri che si amano, e se qualche altro palpito o respiro volesse entrare in loro, si sentono soffocati, affannati e lacerati, e restano infermi, sicché il vero amore è salute e santità, e vi respira un’aria balsamica, profumata, qual è il respiro e la vita del medesimo amore, ma dove questo amore resta più nobilitato, più consolidato, più confermato e più accresciuto, è nel sacrificio, sicché l’amore è la fiamma, il sacrificio le legne. Dove ci sono più legne, più alte sono le vampe, ed il fuoco è sempre maggiore. Che cosa è il sacrificio? E’ lo sviscerarsi uno nell’amore e nell’essere della persona amata, e quanto più uno si sacrifica, tanto più resta consumato nell’essere amato, perdendo il suo essere e riprendendo tutti i lineamenti e nobiltà dell’Essere Divino. Vedi, anche nel mondo naturale la cosa passa così, sebbene molto imperfetto, chi acquista nome, nobiltà, eroismo, un soldato che si sacrifica, che si espone alle battaglie, mette la vita per amore del re, o un altro che si sta con le mani alla cinta? Certo il primo. Così un servo, chi può sperare di sedere alla mensa del suo padrone, il servo fedele che si sacrifica, vi mette la propria vita, tiene più cura degli interessi del padrone che dei suoi per amor del padrone, o quel servo che ad onta che fa il suo dovere, quando può sfuggire il sacrificio lo sfugge? Certo il primo. E così il figlio col padre, l’amico con l’amico, e di tutto il resto. Quindi l’amore nobilita ed unisce e vi forma una sola cosa; il sacrificio è la legna per ingrandire il fuoco dell’amore; l’ubbidienza vi ordina il tutto”.