(1) Avendomi detto il confessore, che Monsignore non voleva che venissero persone a visitarmi, per non farmi distrarre, io gli ho detto: “E’ più d’una volta che date quest’ubbidienza, ma mai si viene a capo; si fa per un poco, e poi si ritorna come prima; mentre se voi mi date l’ubbidienza che io non parlassi più, il mio silenzio li farebbe tutti allontanare”. Or avendo fatta la comunione, ho detto al Signore: “Se è di vostro gusto, avrei voluto sapere come stanno le cose innanzi a Voi; Voi sapete lo stato di violenza in cui mi trovo quando mi trovo con le creature, perché solo con Voi mi trovo bene. Io non so capire il perché vogliono venire, io mi mostro rustica, non uso nessun modo per attirarli, ma piuttosto modi rincrescevoli. Il perché vogliono venire non lo so. Oh! volesse il Cielo potessi restare sola”. In questo mentre mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la vera, nuda e semplice verità è la calamita più attraente per tirare i cuori e disporli ad affrontare qualunque sacrificio per amore della verità e delle persone che rivelano questa verità. Chi ha disposto i Martiri a dare il loro sangue? La verità. Chi ha dato la forza a sostenere la vita pura, illibata in messo a tante battaglie, a tanti altri santi? La verità, e la verità nuda, semplice, disinteressata. Eccoti il perché le creature vogliono venire da te. Ah! figlia mia, in questi tristi tempi, quanto è difficile trovare chi manifesti questa nuda verità, anche dal stesso clero, religiosi, devote. Nel loro parlare ed operare vi cova sempre dentro qualche cosa d’umano o d’interesse o d’altro, e la verità viene manifestata come coperta o velata, sicché la persona che riceve non viene toccata dalla nuda verità, ma dall’interesse od altro fine umano, cui è stata avvolta la verità, e non riceve la Grazia e gl’influssi che contiene la verità. Ecco perciò tanti sacramenti, confessioni sciupate, profanate e senza frutto, sebbene Io non lascio di darli lume, ma non mi sentono perché in loro pensano, che se volessero far ciò, perderebbero il loro prestigio, la benevolenza, la natura non troverebbe più soddisfazione, andrebbero a discapito i loro interessi. Ma, oh! quanto s’ingannano, perché chi tutto lascia per amore della verità, sovrabbonderà di tutto più largamente degli altri; perciò per quanto puoi, non lasciare di manifestare questa nuda e semplice verità, s’intende, tu con l’ostarti sempre all’ubbidienza di chi ti dirige, e capitandoti il destro, manifesta la verità”.
(3) Tutto ciò che riguarda la carità l’ho detto velato, e avendomi detto l’ubbidienza che scrivessi tutto minutamente, sentivo come un’impressione ancora non avevo ubbidito, e avendo domandato a Nostro Signore, mi ha detto che stava bene così detto, perché chi si trova in quei difetti, già capisce.