(1) Questa mattina, facendosi vedere il mio adorabile Gesù abbracciato alla croce, stava pensando nel mio interno quali furono i suoi pensieri nel ricevere la croce.
(2) E Lui mi ha detto: “Figlia mia, quando ricevetti la croce, me l’abbracciai come il mio più caro tesoro, perché nella croce dotai le anime e le sposai a Me. Or, guardando la croce, la sua lunghezza e larghezza, Io ne giubilai, perché vedevo in essa le doti sufficienti a tutte le mie spose, e nessuna poteva temere di non potersi sposare con Me, tenendo Io in proprio pugno, nella croce, il prezzo della loro dote, però con questa sola condizione, che se l’anima accetta i piccoli donativi che Io l’invio, che sono le croci, come pegno che mi accetta per Sposo, lo sposalizio viene formato e gli faccio la donazione della dote. Se poi non accetta i donativi, cioè, non rassegnandosi alla mia Volontà, resta sciolta ogni cosa, e ad onta che Io voglio dotarla non posso, perché per formare uno sposalizio ci vuole sempre la volontà d’ambi le parti, e l’anima non accettando i donativi, significa che non vuole accettare lo sposalizio”.