(1) Questa mattina vedevo il benedetto Gesù con una chiave in mano, e mi diceva:
(2) “Figlia mia, questa chiave è la chiave della mia Volontà; chi vive nella mia Volontà conviene che tenga la chiave per aprire e chiudere a suo piacere, e prendere ciò che le aggrada dei miei tesori; perché vivendo del mio Volere avrà cura dei miei tesori più che se fossero suoi propri, perché tutto ciò ch’è mio è suo, e non ne farà sciupo, anzi le darà ad altri o prenderà per sé ciò che può darmi più onore e gloria. Perciò, ecco, ti consegno la chiave ed abbi cura dei miei tesori”.
(3) Mentre ciò diceva, mi sentivo tutta immersa nella Divina Volontà, che non scorgevo altro che Volontà di Dio, e me la sono passata tutto il giorno in questo paradiso della sua Volontà. Che felicità, che contento, e durante la notte, trovandomi fuori di me stessa, continuavo a trovarmi in questo ambiente, ed il Signore ha soggiunto:
(4) “Vedi diletta mia, chi vive nel mio Volere non c’è grazia che esce fuori dalla mia Volontà a tutte le creature del Cielo e della terra, che essa non è prima ad averne parte. E questo è naturale, perché chi vive nella casa d’un padre, è quello che abbonda di tutto, e se gli altri che stanno fuori ricevono qualche cosa, è il sopravanzo di quello che vive dentro”.
(5) Ma chi può dire ciò che comprendevo di questa Divina Volontà? Sono cose che non si possono esprimere. Sia tutto a gloria di Dio.