(1) Continua quasi sempre lo stesso, solo mi sento un po’ di vigore di più; sia benedetto sempre Iddio, tutto è poco per il suo amore, anche la sua stessa privazione, anche lo star lontana dal Cielo, e solo per ubbidire.
(2) Ora l’ubbidienza vuole che scriva qualche cosa sopra la luce che ancora seguito a vedere di tanto in tanto. Delle volte mi pare di vedere Nostro Signore dentro di me, e dalla sua Umanità esce un’altra immagine tutta luce, e l’Umanità accende sempre più il fuoco e l’immagine della luce di Cristo, come se crivellasse questo fuoco, e da questo fuoco crivellato esce una luce tutta simile alla sua immagine di luce, e tutto se ne compiace e con ansia l’attende per unirla a Sé, e poi s’incorpora un’altra volta nella sua Umanità. Altre volte mi trovo fuori di me stessa, e mi veggo tutta fuoco, e la luce che sta per spiccarsi dal fuoco, e Nostro Signore, che col suo alito soffia nella luce, e la luce s’innalza e prende la via verso la bocca di Gesù Cristo, e Lui che col suo soffio la respinge e l’attira, l’ingrandisce e la rende più lucente, e la povera luce che si dibatte e fa tutti gli sforzi, ché vuole andare nella sua bocca. Pare a me che se a ciò giungessi spirerei, eppure sono costretta a dire nel mio interno: “L’ubbidienza non vuole”. Ad onta che col dire ciò mi costa la propria vita, Iddio, ed il Signore pare che si diletta col fare tanti scherzi con questa luce. Mi pare ancora che Nostro Signore viene e vuole tutto rivedere ciò che Lui stesso mi ha dato, se sta tutto ordinato e spolverato, quindi mi prende la mano e mi toglie gli anelli che mi diede quando mi sposò a Sé, uno l’ha trovato intatto, ed il resto li ha spolverato col suo alito e poi li rimetteva, poi come se mi vestisse tutta, e poi si mette vicino e dice:
(3) “Ora sì che sei bella, vieni a Me, non posso stare senza di te; o tu a Me, o Io a te, sei la mia diletta, la mia gioia, il mio contento”.
(4) Mentre così dice, la luce si dibatte e fa tutti gli sforzi che vuole andare in Gesù, e mentre prende il suo volo veggo che il confessore con le sue mani la para e la vuole rinchiudere dentro di me, e Gesù che se ne sta quieto e lo lascia fare. Oh! Dio, che pena. Ogniqualvolta che ciò succede, mi pare di dover morire e di prendere il porto, e l’ubbidienza mi fa trovare di nuovo in via. Se io volessi dire tutto di questa luce non la finirei mai; ma mi fa tanto male a scrivere di questo, che non posso andare innanzi, eppure che molte cose non so dirle, perciò faccio silenzio.