MaM
Messaggio del 30 marzo 1984:Bambini miei! Desidero che la santa messa sia per voi il regalo della giornata. Aspettatela, desiderate che essa cominci perché Gesù stesso si dà a voi durante la messa. Anelate dunque a quel momento in cui voi siete purificati. Pregate molto perché lo Spirito Santo rinnovi la vostra parrocchia. Se la gente assiste alla messa tiepidamente, ritorna a casa fredda e con il cuore vuoto.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 7-15 Maggio 6, 1906 Dio è cibo e vita dell’anima.

(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù con un pane in mano, come se mi volesse ristorare, ché per le continue sue privazioni mi sento tanto male, che pare che appena un sol filo di vita mi mantenga viva, e che sotto questo filo resterei incenerita e consumata. Onde dopo che mi ha ristorato con quel pane mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il pane materiale è cibo e vita del corpo, e non c’è particella del corpo che non riceva vita da questo pane; così Dio è cibo e vita dell’anima, e non ci dev’essere particella che non dovrebbe prendere vita e cibo da Dio, cioè, animare tutto sé in Dio, come nutrire i suoi desideri in Dio, gli affetti, le inclinazioni, l’amore, farle prendere vita e cibo in Dio, in modo che nessun altro cibo dovrebbe gustare che Dio solo. Ma oh! quanti fanno cibare la loro anima d’ogni sorta di sporcizia?”

(3) Detto ciò è scomparso, e mi sono trovata dentro d’una chiesa, e pareva che varie persone dicevano: “Maledetto, maledetto”, come se volessero maledire il Signore benedetto, ed anche le stesse creature. Io non so come comprendevo tutto il peso di quelle maledizioni, come significassero distruzione di Dio e di loro stesse e ne piangevo amaramente per queste maledizioni. Poi vedevo all’altare un sacerdote che celebrava, come se fosse Nostro Signore, il quale venendo in mezzo a quelli che avevano detto quelle maledizioni, ha detto con voce solenne ed autorevole: “Maledicti, maledicti!”, almeno per una ventina e più volte, e mentre ciò diceva, pareva che cadevano morti molte migliaia di gente; chi per rivoluzione, chi per terremoti, chi nel fuoco e chi nell’acqua, e mi pareva che questi castighi fossero precursori delle vicine guerre. Io ne piangevo, e quello avvicinandosi a me mi ha detto:

(4) “Figlia mia, non temere, che non ti maledico, anzi ti dico benedicta, mille e mille volte. Piangi e prega per questi popoli”.