MaM
Messaggio del 25 giugno 1991:10° Anniversario:"Cari figli, oggi nel grande giorno che mi avete regalato, desidero benedire tutti, dirvi che questi giorni in cui sto con voi sono giorni di grazia. Io desidero insegnarvi ed aiutarvi a camminare sulla strada della santità. Ci sono molti che non vogliono sentire i miei messaggi né accettare con serietà quello che io dico, ma per questo invito voi e prego affinché con la vostra vita e nella vita quotidiana testimoniate la mia presenza. Pregate,Dio vi aiuterà a scoprire la vera ragione della mia venuta. Perciò, figlioli, pregate e leggete la Sacra Scrittura perché, attraverso la mia venuta, possiate scoprire nella Sacra Scrittura il Messaggio che è per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 7-14 Maggio 4, 1906 Timori e lacrime dell’anima. Gesù le chiede sia più precisa nello scrivere.

(1) Stavo molto afflitta per non aver visto chiaramente il mio adorabile Gesù, con l’aggiunta che il pensiero mi diceva che Gesù, colui ch’è la mia vita, non mi voleva più bene. Oh! Dio, che pene mortali sentiva il mio povero cuore, non sapevo che fare per liberarmi da ciò. Ho versato lacrime amare ed ho detto per liberarmi: “Non mi vuole più bene, ed a dispetto che Lui non mi vuol più bene, lo vorrò più bene di prima”. Ho scritto ciò per obbedire.

(2) Onde dopo molto stentare è venuto e portava le mie lacrime sul suo volto; io non capivo bene il perché, ma mi pareva che siccome quel pensiero mi aveva eccitato e quasi irritato ad amarlo di più, Lui compiacendosi di ciò, quasi mi dicesse:

(3) “Come non ti voglio bene? T’amo tanto, che anche delle tue lacrime tengo conto, e le porto sul mio volto per mio compiacimento”.

(4) Onde dopo ha soggiunto: “Figlia mia, voglio che sia più precisa, più esatta, che manifesti tutto nello scrivere, ché molte cose le fai passare innanzi, sebbene che per te prendi senza scrivere, ma molte cose serviranno per gli altri”.

(5) Io nel sentire ciò sono restata confusa, perché veramente ciò lo faccio, ed è tanta la ripugnanza di scrivere, che solo i miracoli che sa fare l’ubbidienza potevano vincermi, ché di mia volontà non sarei buona a vergare neppure una virgola.

(6) Sia tutto a gloria di Dio ed a mia confusione.