MaM
Messaggio del 2 dicembre 1983:Siate buoni e venite a messa senza cercare scuse! Fatemi vedere che avete un cuore generoso!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 7-7 Marzo 5, 1906 Gesù la prega che lo sollievi. Vede un’uomo suicidarsi.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa insieme col bambino Gesù tutto afflitto. Io nel vederlo così afflitto ho detto: “Carino mio, dimmi che cosa vuoi? Ché soffri per sollevarti?” E Lui si metteva con la faccia per terra e pregava quasi che volesse che interpretasse la sua Volontà, ma io non capivo niente; l’ho sollevato da terra, l’ho baciato più volte e ho detto: “Diletto mio, non capisco che cosa volete; vuoi che soffra la crocifissione?”

(2) E Lui: “No”.

(3) Ed ha preso il braccio in mano, e mi spuntava i polsi della camicia, ed io nel vedere ciò ho detto: “Vuoi che sia spogliato? Vi sento molta ripugnanza, ma per amor vostro mi sottometto”.

(4) In questo mentre, vedevo un’uomo che preso da disperazione e dalla stima propria di sé stesso, si suicidava, e questo nel nostro paese. Il bambino me ha detto:

(5) “Non posso contenerla tanta amarezza, riceve ne tu la parte”.

(6) Ed ha versato nella mia bocca un poco della sua amarezza. Io sono corsa da quell’uomo per aiutarlo a pentirsi del male che aveva fatto, i demoni prendevano quell’anima e la mettevano sul fuoco e la volgevano e rivolgevano come se l’arrostissero. Io per ben due volte l’ho liberato, e mi sono trovata in me stessa pregando il Signore che usasse misericordia a quell’anima sventurata. Il benedetto Gesù è ritornato con la corona di spine e tanto addentrata nella testa, che le spine parevano fin dentro alla bocca, e mi ha detto:

(7) “Ah, figlia mia, eppure molti non lo credono, che le spine penetrarono fin dentro alla bocca. E’ tanto brutto il peccato della superbia, che è veleno all’anima, che l’uccide; siccome chi tiene una cosa attraverso alla bocca, impedisce che passe alcun cibo nel corpo per darle vita; così la superbia impedisce la vita di Dio nell’anima; perciò volli tanto soffrire per la superbia umana; e con tutto ciò, la creatura giunge a tanta superbia, che ubriaco di superbia perde la conoscenza di sé stesso e giunge ad uccidersi il corpo e l’anima”.

(8) Lo dico per obbedire, che avendo detto al padre ciò che ho scritto di sopra, mi assicurava che quella mattina un uomo si era suicidato.