(1) Continuando il solito mio stato, stavo dicendo tra me stessa: “Signore, manifestatemi la vostra Volontà, se devo o no stare in questo stato. Che ci perdete? Un sì o un no che dovete dire”. Mentre ciò dicevo, il benedetto Gesù si è fatto sentire nel mio interno, e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, dico che voglio che esci da questo stato di vittima, ma se lo fai, guai!”
(3) Ed io: “Se Voi stesso mi dite che vorreste che esca, non devo farlo?”
(4) E Lui: “Devo dirtelo, spingerti, violentarti, e non devi farlo, perché una figlia che sta sempre con suo padre deve conoscere il temperamento del padre, il tempo, la causa; deve tutto ben bene ponderare, e se ciò occorre deve dissuadere il proprio padre di darle quel comando”.
(5) Ed io: “Non l’ho fatto perché l’ubbidienza non vuole”.
(6) E Lui senza darmi tempo: “E se te lo permettono, povero a colui che ciò farà!”
(7) Io nel sentire ciò ho detto: “Signore, pare che questa volta volete tentarmi e crearmi tanti imbarazzi; io stessa non so più come regolarmi”.
(8) E Lui: “Ho voluto un po’ scherzare con te; non scherzano qualche volta gli sposi fra loro, ed io non potevo fare altrettanto?”