(1) Stando molto afflitta per gli stenti che il benedetto Gesù mi fa soffrire nell’aspettarlo, questa mattina nel farsi vedere appena, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, mi dispiace il tuo dispiacere e il vederti come immersa in amara afflizione per la mia privazione. Sento tanta pena della tua afflizione, specie ché è per causa mia, che la sento come se fosse mia propria; ed è tanto grande, che se si uniscono insieme tutte le afflizioni degli altri, non mi farebbero tanta pena come la tua sola, perché è sola per causa mia. Perciò, mostrami il tuo volto ilare e fammi vedere che sei contenta”.
(3) Poi si è stretto forte con me ed ha soggiunto:
(4) “Il segno che l’anima è perfettamente stretta ed unita con Me, se è riunita con tutti i prossimi. Come nessuna nota scordante e frammischiate deve esistere con quelli che sono in terra visibili, così nessuna nota scordante di disunione può esistere col invisibile Iddio”.