(1) Questa mattina, nel venire il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, l’anima deve soggiornare nel mio cuore, e le stesse virtù, deve fare in modo che le radici stiano nel mio cuore e svolgerle nel cuor suo; altrimenti ci può avere le virtù naturale, oppure di simpatia, le quale si chiamano virtù a tempo e a circostanze, e sono mutabili; mentre le virtù che la radice è fissa nel mio cuore e svolta nell’anima, sono stabili e si adattano a tutti i tempi ed a tutte le circostanze, e sono eguali per tutti. Invece quelle altre no, ed avviene che si sentono una carità illimitata per una persona, ossia ad un tempo sono tutto fuoco, fanno dei veri sacrifici, vorrebbero mettere la vita; se ne presenta un’altra, se occorre più bisognosa della prima, in un momento si cambia la scena, si fanno di gelo, neppure vogliono fare il sacrificio né di sentire, né di dire una parola, sono svogliati e né la rimandano esacerbata, indispettita; è forse questa carità che la radice è fissa nel mio cuore? No, certo, anzi è carità viziosa, tutta umana e di simpatia, che ad un momento pare che fiorisce, ad un altro momento secca e sparisce. Un altro è ubbidiente ad una persona, sottomessa, umile, si fa un cencio, in modo che quella persona può farne ciò che vuole; ad un’altra è disubbidiente, ricalcitrante, superbia; è questa ubbidienza che esce dal mio cuore, che ubbidì a tutti, fino agli stessi carnefici? No, certo. Un’altro è paziente in certe occasioni, fosse pure sofferenze serie, pare un agnello che neppure apre la bocca per lamentarsi; ad un’altra sofferenza, forse più piccola, monta in furia, si irrita, impreca; è questa forse la pazienza che la radice è fissa nel mio cuore? No, certo. Un’altra, un giorno è tutta fervorosa, prega sempre, fino a trasgredire i doveri del proprio stato; un altro giorno ha ricevuto un incontro un po’ dispiacente, si sente fredda, abbandona affatto la preghiera fino a trasgredire i doveri d’una cristiana, le preghiere d’obbligo; è forse lo spirito mio di preghiera questo, che giunsi fino a sudare sangue, a sentirmi l’agonia della morte e pure non tralasciai un sol momento la preghiera? No, certo; e così di tutte le altre virtù. Solo le virtù che sono radicate nel mio cuore ed innestate nell’anima, sono stabile e fanno permanenza, e risplendono piene di luce; le altre, mentre compariscono virtù sono vizi, compariscono luce e sono tenebre”.
(3) Detto ciò è scomparso, e continuando a desiderarlo è ritornato ed ha soggiunto:
(4) “L’anima che mi desidera sempre s’imbeve di Me continuamente, ed Io sentendomi imbevuto dall’anima m’imbevo l’anima, in modo che dovunque mi volgo, la trovo coi suoi desideri e la tocco continuamente”.