(1) Trovandomi nel solito mio stato, stavo pensando ai passi più umilianti che patì Nostro Signore, ed in me stessa ne provavo un orrore, ma poi dicevo tra me: “Signore, perdonate a quelli che vi rinnovano questi passi dolorosi, perché è la troppa debolezza che l’uomo contiene”. In questo mentre, il benedetto Gesù, quando appena è venuto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ciò che si dice debolezza umana, il più delle volte è mancanza di vigilanza e d’attenzione di chi è capo, cioè: Genitori e superiori, perché la creatura quando è vigilata e guardata, e non si dà la libertà che vogliono, la debolezza non avendo il loro alimento (cioè il secondare la debolezza è alimento per peggiorare nella debolezza) da per sé stessa si distrugge”.
(3) Poi ha soggiunto: “Ah! figlia mia, come la virtù impregna l’anima, come una spugna asciutta s’impregna d’acqua, cioè di luce, di bellezza, di grazia d’amore, così il peccato, le debolezze secondate impregnano l’anima come una spugna si impregna di fango, cioè di tenebre, di bruttezze, e fin d’odio contro Dio”.