(1) Trovandomi nel solito mio stato, vedevo il bambinello Gesù con un pugno di luce in mano, e dalle dita gli scorrevano i raggi fuori. Io sono restata incantata e Lui mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la perfezione è luce, e chi dice di voler raggiungerla non fa altro che come chi volesse stringere in pugno un corpo di luce, che mentre lo fa per stringere, la stessa luce gli scorre fuori dalle proprie dita, solo che la mano resta nella stessa luce sommersa. Ora, la luce è Dio, e solo Dio è perfetto, e l’anima che vuole essere perfetta non fa altro che afferrare le ombre, le goccioline di Dio, e delle volte non fa altro che vivere nella sola luce, cioè nella Verità. E siccome la luce, quanto più vuoto trova e quanto più profondo è il luogo, tanto più addentro vi s’intromette, così più spazio vi prende. Così la luce divina, quanto più l’anima è vuota ed umile, tanto più la luce la riempie e le comunica le sue grazie e perfezioni”.