(1) Stentando a venire, quando appena è venuto come un colpo di luce, e sono restata dentro e fuori tutta ripiena di luce, ma non so dire ciò che in questa luce ha compreso e provato l’anima mia, solo dico che dopo il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non sono le opere che costituiscono il merito dell’uomo, ma la sola ubbidienza che costituisce tutti i meriti come parto della Volontà Divina, tanto, che tutto ciò che feci e soffrii nel corso della mia vita, tutto fu parto della Volontà del Padre, perciò i miei meriti sono innumerevoli, perché tutti costituiti dall’ubbidienza divina. Perciò Io non guardo tanto alla molteplicità e grandezza delle opere, ma al connesso che hanno, o direttamente all’ubbidienza divina, o indirettamente all’ubbidienza di chi mi rappresenta”.