(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata circondata da angeli e santi, i quali mi hanno detto:
(2) “E’ necessario che tu soffra di più per le cose imminenti che stanno per succedere contro della Chiesa, che se non succederanno imminenti, il tempo le farà succedere più miti e di minore offesa di Dio”.
(3) Ed io ho detto: “Sta forse in mio potere il patire? Se il Signore me lo dà, volentieri soffrirò”. In questo mentre mi hanno preso e mi hanno condotto innanzi al trono di nostro Signore, e pregavamo insieme che mi facesse soffrire, e Gesù benedetto, venendoci incontro in forma di crocifisso, mi partecipava le sue pene, e non solo una volta, ma quasi tutta la mattinata me la sono passata in continue rinnovazioni di crocifissione, e dopo mi ha detto:
(4) “Figlia mia, le sofferenze mi distornano il mio giusto sdegno e si rinnova la luce della grazia nelle menti umane. Ah! figlia, credi tu che saranno i secolari i primi a perseguitare la mia Chiesa? Ah! no, saranno i religiosi, gli stessi capi, che fingendosi per ora figli, pastori, ma in fondo sono serpi velenosi che avvelenano sé stessi e gli altri, che daranno principio a lacerare tra loro stessi questa buona madre, e poi seguiteranno i secolari”.
(5) E dopo, avendomi chiamato l’ubbidienza, il Signore si è ritirato ma tutto amareggiato.