MaM
Messaggio del 2 settembre 1983:Non meravigliatevi se vi dico questo: voi siete proprio deboli perché pregate poco. Se siete molto occupati con lo studio o con il lavoro, pregate come minimo per mezz’ora al mattino e alla sera. Poi cercate altro tempo per la preghiera durante la giornata. Vi raccomando in modo particolare di partecipare alla messa quotidiana.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 6-37 Aprile 29, 1904 La vita di Dio si manifesta nelle creature con le parole, con le opere e con le sofferenze, ma quelle che la manifestano più chiara sono le sofferenze.

(1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata circondata da tre vergini, le quali prendendomi mi volevano a viva forza crocifiggermi sopra d’una croce, ed io siccome non vedevo il benedetto Gesù, temendo, facevo resistenza, e quelle vedendo la mia resistenza mi hanno detto: “Sorella carissima, non temere che non c’è il nostro Sposo, lascia che ti incominciamo a crocifiggere, che il Signore, tirato dalla virtù delle sofferenze verrà, noi veniamo dal Cielo, e siccome abbiamo visto mali gravissimi che stanno per succedere in Europa, per fare che almeno succedessero più miti, siamo venute a farti soffrire”. In questo mentre mi hanno trapassato coi chiodi le mani ed i piedi, ma con tal crudeltà di dolore, che mi sentivo morire. Ora, mentre soffrivo è venuto il benedetto Gesù, che guardandomi con occhio severo mi ha detto:

(2) “Chi ti ha comandato di metterti in queste sofferenze? Dunque a che cosa tu mi servi? A non poter essere neppure libero di fare quel che voglio, e ad essere un continuo intoppo alla mia giustizia?”

(3) Io nel mio interno dicevo: “Che vuol da me, io neppure volevo, sono state loro che mi hanno indotto, e se la prende con me”. Ma non potevo parlare per l’acerbità del dolore; quelle vergini vedendo la severità di nostro Signore più mi facevano soffrire, tirando e rimettendo di nuovo i chiodi, e mi avvicinavano a Lui mostrando le mie sofferenze, e quanto più soffrivo, più il Signore pareva che si mitigasse, e quando l’hanno visto più mitigato e quasi intenerito del mio soffrire, mi hanno lasciato e se ne sono andate, lasciandomi sola con nostro Signore. Onde Lui stesso mi assisteva e sosteneva, e vedendomi soffrire, per rincuorarmi mi ha detto:

(4) “Figlia mia, la mia vita si manifesta nelle creature con le parole, con le opere e con le sofferenze, ma quelle che la manifestano più chiara sono le sofferenze”.

(5) In questo mentre è venuto il confessore per chiamarmi all’ubbidienza, e parte per le sofferenze, parte che il Signore non mi lasciava, non potevo ubbidire. Onde mi sono lamentata col mio Gesù, col dirgli: “Signore, come si trova il confessore a quest’ora, giusto adesso doveva venire?”

(6) E Lui: “Figlia mia, lascialo che stia un poco con noi, e che partecipe anche alle mie grazie. Quando uno continuamente frequenta una casa, partecipa al pianto ed al riso, alla povertà ed alle ricchezze; così è del confessore, non ha partecipato alle tue mortificazioni e privazioni? Ora partecipa alla mia presenza”.

(7) Quindi pareva che le partecipava la fortezza divina dicendogli: “La vita di Dio nell’anima è la speranza, e per quanto speri, tanto di vita divina contieni in te stesso; e siccome la vita divina contiene potenza, sapienza, fortezza, amore ed altro, così l’anima si sente innaffiare come da tanti ruscelli quante sono le virtù divine, e la vita divina cresce sempre in te stesso, ma se non speri, tanto nello spirituale e dallo spirituale ne parteciperà anche il corporale, la vita divina si andrà consumando e fino a spegnersi del tutto, perciò spera, spera sempre”.

(8) Onde, a stento ho fatto la comunione, e dopo mi sono trovata fuori di me stessa e vedevo tre uomini in forma di tre cavalli indomiti che si sfrenavano nell’Europa, facendo tanta strage di sangue, e pareva che volevano, come dentro d’una rete, la maggior parte dell’Europa coinvolgerla in guerre accanite, tutti tremavano alla vista di questi diavoli incarnati, e molti ne restavano distrutti.