(1) Trovandomi molto afflitta e sofferente per la perdita del mio buono Gesù, quando appena l’ho visto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, l’anima tua deve cercare di tenere il volo dell’aquila, cioè, soggiornare in alto, sopra tutte le cose basse di questa terra, e tant’alto, che nessun nemico la possa offendere, perché chi vive in alto può offendere i nemici, ma non già essere offesa. E non solo deve vivere in alto, ma deve cercare di tenere purezza ed acutezza d’occhi, simili a quelli dell’aquila, la quale, sebbene vive in alto, pure con l’acutezza della sua vista penetra le cose divine, non di passaggio, ma masticandole fino a farne suo cibo prediletto, disgustando qualunque altra cosa, come pure penetra le necessità del prossimo, e non teme di scendere fra loro e farle del bene, e se occorre vi mette la propria vita. E con la purezza della vista, di due ne fa uno l’amore di Dio e l’amore del prossimo, rettificando tutto per Dio, tale dev’essere l’anima se vuole piacermi”.