(1) Continuando il mio solito stato, ho visto nel mio interno il benedetto Gesù, ed una luce nel mio intelletto che diceva:
(2) “Mentre si è niente si può essere tutto; ma in che modo? Si diventa tutto col patire. Il patire fa diventare l’anima pontefice, sacerdote, re, principe, ministro, giudice, avvocato, riparatore, protettore, difensore. E siccome il vero patire è quel patire voluto da Dio in noi, se l’anima s’acquieta in tutto al Volere suo, questo acquietamento unito al patire fa che l’anima imperi sulla giustizia, sulla misericordia di Dio, sugli uomini e sopra tutte le cose. Ora, siccome il patire in Cristo gli diede tutte le più belle qualità e tutti gli onori ed uffizi che umana natura può contenere, così l’anima, partecipando al patire di Cristo partecipa alle qualità, agli onori ed agli uffizi di Cristo che è il Tutto”.