(1) Continuando nel mio solito stato, quando appena ho visto il benedetto Gesù che mi diceva:
(2) “Figlia mia, il vero amore dimentica sé stesso e vive agli interessi, alle pene ed a tutto ciò che appartiene alla persona amata”.
(3) Ed io: “Signore, come si può dimenticare sé stesso mentre lo sentiamo tanto, non è che sia una cosa da noi lontana, oppure divisa che facilmente si può dimenticare”. E di nuovo ha soggiunto che là c’è il sacrificio del vero amore, ché mentre tiene sé stesso deve vivere a tutto ciò che appartiene alla persona amata, anzi, se si ricorda di sé stesso, questo ricordo deve servire ad industriarsi maggiormente come potersi consumare per l’oggetto amato, e l’amato, se vede che l’anima si dà tutta per Lui, la saprà bene ricompensare dandole tutto Sé stesso, e facendole vivere della sua vita divina; sicché chi tutto dimentica, tutto trova. Oltre di ciò, è necessario vedere la differenza che passa tra ciò che si dimentica e ciò che si trova: Si dimentica il brutto e si trova il bello, si dimentica la natura e si trova la grazia, si dimenticano le passione e si trovano le virtù, si dimentica la povertà e si trova la ricchezza, si dimentica la stoltezza e si trova la sapienza, si dimentica il mondo e si trova il Cielo”.