MaM
Messaggio del 2 febbraio 2019: Cari figli, l’amore e la bontà del Padre Celeste danno delle rivelazioni che fanno sì che la fede cresca, venga spiegata, porti pace, sicurezza e speranza. Così anch’io, figli miei, per l’amore misericordioso del Padre Celeste, vi mostro sempre di nuovo la via a mio Figlio, all’eterna salvezza; purtroppo, però, molti miei figli non vogliono ascoltarmi. Molti miei figli esitano. Ma io, io, nel tempo ed oltre il tempo, ho sempre magnificato il Signore per tutto quello che ha fatto in me e per mezzo di me. Mio Figlio si dà a voi, spezza il pane con voi, vi dice parole di vita eterna perché le portiate a tutti. E voi, figli miei, apostoli del mio amore, di cosa avete paura, se mio Figlio è con voi? Mostrategli le vostre anime, affinché egli possa essere in esse e possa rendervi strumenti di fede, strumenti d’amore. Figli miei, vivete il Vangelo, vivete l’amore misericordioso verso il prossimo; ma soprattutto vivete l’amore verso il Padre Celeste. Figli miei, non siete uniti per caso. Il Padre Celeste non unisce nessuno per caso. Mio Figlio parla alle vostre anime, io vi parlo al cuore. Come Madre vi dico: incamminatevi con me! Amatevi gli uni gli altri, testimoniate! Non dovete temere di difendere col vostro esempio la verità, la Parola di Dio, che è eterna e non cambia mai. Figli miei, chi opera nella luce dell’amore misericordioso e della verità, è sempre aiutato dal Cielo e non è solo. Apostoli del mio amore, vi riconoscano sempre fra tutti gli altri per il vostro nascondimento, l’amore e la serenità. Io sono con voi. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 5-25 Ottobre 25, 1903 L’anima in Grazia innamora Dio.

(1) Venendo l’ora del mio solito stato pensavo tra me, che se il Signore non ci veniva dovevo provare a sforzarmi anche per vedere se almeno ci riuscivo. Onde in primo ci riuscivo, ma poi è venuto il mio adorabile Gesù e mi faceva vedere che quando io pensavo di starmi, Lui si avvicinava e m’incatenava a Sé, in modo che io non potevo; quando poi pensavo a levarmi, Lui si allontanava e mi lasciava libera; di modo che potevo farlo, onde non mi sapevo decidere e dicevo fra me: “Quanto vorrei vedere il confessore per domandare a Lui che cosa dovrei fare”. Quindi poco dopo, ho visto il confessore insieme con Nostro Signore e subito ho detto: “Ditemi, devo stare, sì o no”. E mentre ciò dicevo vedevo nell’interno del confessore che aveva ritirato l’ubbidienza che mi aveva dato il giorno precedente, onde mi decisi a starmi, pensando tra me che se fosse vero che aveva ritirato l’ubbidienza, va bene; se poi era mia fantasia che così vedevo, mentre poteva essere falso, quando il confessore veniva allora si pensava potendo provare un altro giorno, e così mi sono quietata. Onde seguitando a farsi vedere il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la bellezza dell’anima in grazia è tanta, da innamorare lo stesso Dio, gli angioli ed i santi ne restano stupiti nel vedere questo prodigioso portento, d’un anima ancora terrestre posseduta dalla grazia, alla fragranza dell’odore celeste gli corrono intorno, e con sommo loro piacere trovano in essa quel Gesù stesso che li beatifica nel Cielo, di modo che per loro è indifferente tanto a star su in Cielo, quanto giù vicino a quest’anima. Ma chi mantiene e conserva questo portento, dandole continuamente nuove tinte di bellezza all’anima che vive nella mia Volontà? Chi toglie qualunque ruggine ed imperfezione e le somministra la conoscenza dell’oggetto che possiede? La mia Volontà. Chi rassoda, stabilisce e fa restare confermata nella grazia? La mia Volontà. Il vivere nel mio Volere è tutto il punto della Santità, e dà continua crescenza di grazia. Ma chi un giorno fa la mia Volontà, ed un altro la sua, mai resterà confermato nella grazia, non farebbe altro che crescere e decrescere; e questo quanto male arreca all’anima, di quanta gioia priva Dio e sé stessa. E’ immagine di chi oggi è ricca e domani povera, non resterà confermata né nella ricchezza né nella povertà, quindi non si può sapere dove andrà a finire”.

(3) Detto ciò è scomparso, e poco dopo è venuto il confessore e avendo detto ciò che ho scritto, mi ha assicurato che veramente aveva ritirato l’ubbidienza che mi aveva dato.

(4) Per ubbidire al confessore riprendo a dire gli altri significati da me compresi del giorno del 24 corrente. Onde la donna rappresentava la Chiesa che essendo inferma, non in sé stessa, ma nelle sue membra, e sebbene abbattuta ed oltraggiata dai nemici e resa inferma nelle sue stesse membra, mai non perde la sua maestà e venerazione; il letto dove si trovava, comprendevo che la Chiesa mentre pare oppressa, inferma, contrastata, pure riposa con un riposo perpetuo ed eterno, e con pace e sicurezza nel seno paterno di Dio come un bambino nel seno della propria madre; le spalliere del letto che toccavano la volta, comprendevo la protezione divina che assiste sempre la Chiesa, e che tutto ciò che essa contiene, tutto dal Cielo è venuto: Sacramenti, dottrine ed altro, tutto è celeste, santo e puro, in modo che, tra il Cielo e la Chiesa c’è continua comunicazione, non mai interrotta. I pochi religiosi che prestavano cura, assistenza alla donna, comprendevo che pochi sono quelli che a corpi perduti difendono la Chiesa, tenendo come a sé stessi i mali che riceve, la stanza dove dimorava, composta di pietre, rappresentava la solidità e fermezza ed anche la durezza della Chiesa a non cedere a nessun dritto che le appartengono. La donna morente che con intrepidezza e coraggio si fa battere dai nemici, rappresentava la Chiesa, che mentre pare che muore, allora risorge più intrepida, ma come? Con le sofferenze e con lo spargimento di sangue, vero spirito della Chiesa, sempre pronta alle mortificazione, come lo fu Gesù Cristo.