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Messaggio del 2 dicembre 2019:Cari figli, mentre guardo voi che amate mio Figlio, la delizia colma il mio Cuore. Vi benedico con la benedizione materna. Con la materna benedizione benedico anche i vostri pastori: voi che dite le parole di mio Figlio, benedite con le sue mani e lo amate tanto da essere disposti a fare con gioia ogni sacrificio per lui. Voi seguite Lui, che è stato il Primo Pastore, il Primo Missionario. Figli miei, apostoli del mio amore, vivere e lavorare per gli altri, per tutti coloro che amate per mezzo di mio Figlio, è la gioia e la consolazione della vita terrena. Se attraverso la preghiera, l’amore ed il sacrificio il Regno di Dio è nei vostri cuori, allora per voi la vita è lieta e serena. Tra coloro che amano mio Figlio e si amano reciprocamente per mezzo di lui, le parole non sono necessarie. E’ sufficiente uno sguardo per udire le parole non pronunciate e i sentimenti non espressi. Laddove regna l’amore, il tempo non si conta più. Noi siamo con voi! Mio Figlio vi conosce e vi ama. L’amore è ciò che vi conduce a me e, mediante quest’amore, io verrò a voi e vi parlerò delle opere della salvezza. Desidero che tutti i miei figli abbiano fede e sentano il mio amore materno che li guida a Gesù. Perciò voi, figli miei, ovunque andiate rischiarate con l’amore e con la fede, come apostoli dell’amore. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 5-19 Ottobre 3, 1903 Gesù continua la sua vita nel mondo non solo nel Santísimo Sacramento, ma anche nelle anime che si incontrano in grazia.

(1) Mentre stavo pensando all’ora della Passione quando Gesù si licenziò dalla sua Madre per andare alla morte e si benedissero a vicenda, e stavo offrendo quest’ora per riparare per quelli che non benedicono in ogni cosa il Signore, anzi l’offendono, per impetrare tutte quelle benedizioni che ci sono necessarie per conservarci in grazia di Dio e per riempire il vuoto della gloria di Dio, come se tutte le creature lo benedicessero. Mentre ciò facevo, me l’ho sentito muovere nel mio interno, e diceva:

(2) “Figlia mia, nell’atto di benedire mia Madre intesi pure di benedire ciascuna creatura in particolare ed in generale, di modo che tutto sta benedetto da Me: I pensieri, le parole, i palpiti, i passi, i movimenti fatti per Me, tutto, tutto sta avvalorato con la mia benedizione. Anzi ti dico, che tutto ciò che di bene fanno le creature, tutto fu fatto dalla mia Umanità, per fare che tutto l’operato delle creature fosse prima da Me divinizzato. Oltre di ciò, la mia vita continua ancora reale e vera nel mondo, non solo nel Santissimo Sacramento, ma nelle anime che si trovano in Grazia mia, ed essendo molto ristretta la capacità della creatura, non potendo afferrare una sola tutto ciò che Io feci, faccio in modo che in un’anima continui la mia riparazione, in un’altra la lode, in ciascun’altra il ringraziamento, in qualche altra il zelo della salute delle anime, in un’altra le mie sofferenze, e così di tutto il resto, a seconda che mi corrispondono così sviluppo la mia vita in loro, quindi, devi pensare in quali strettezze e pene mi mettono, mentre Io voglio operare in loro e quelli non mi danno retta”.

(3) Detto ciò è scomparso, ed io mi sono trovata in me stessa.