(1) Trovandomi nel solito mio stato, pareva di vedere la Santissima Trinità, che a vicenda si guardavano, ed in quei sguardi era tanta la loro bellezza, che rimanevano estatici col solo guardarsi, ed in questo stato traboccavano fuori in amore, e da quest’amore restavano come scossi, per rimanere più intensamente estatici, sicché tutto il loro bene e compiacimento stava compreso in loro stessi, e tutta la loro eterna vita e beatitudine, ed esercizio, stava racchiuso in questa sola parola: “amore”, e tutta la beatitudine dei santi era formata da questo operare perfetto della Santissima Trinità.
(2) Mentre ciò vedevo, il Figlio ha preso la forma di Crocifisso, ed uscendo da mezzo a Loro, è venuto a me partecipandomi le pene della crocifissione, e mentre stava con me, si è portato di nuovo in mezzo a Loro ed ha offerto le sue e le mie sofferenze, ed ha soddisfatto all’amore che le dovevano tutte le creature. Chi può dire il loro compiacimento, e come restavano soddisfatti dell’offerta del Figlio. Pareva che siccome nel creare le creature, non altro era uscito dal loro interno che fiamme contenute d’amore, che per dare sfogo a questo amore sì misero a creare tant’altre loro immagini, allora ne restano soddisfate quando ricevono ciò che hanno dato, cioè: Amore hanno dato, amore vogliono; sicché il più brutto affronto è il non amarli. Eppure, oh! Dio tre volte santo, chi è che ti ama?
(3) Dopo ciò sono scomparsi, ma chi può dire ciò che comprendevo? La mia mente si perdeva e la lingua non sa articolar parola. Onde, dopo poco il benedetto Gesù è ritornato col volto coperto di sputi e di fango, e mi ha detto:
(4) “Figlia mia, le lodi, le adulazioni, sono sputi e fango che sporcano ed infangano l’anima ed acciecano la mente, per non farle conoscere chi egli veramente sia, specie se non partono dalla verità; che se partono dalla verità e la persona è degna di lodi, conoscendo la verità ne darà a Me la Gloria; ma se partono dalla falsità, spingono a tale eccesso l’anima, da confermarsi maggiormente nel male”.