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Messaggio del 4 luglio 2001:Cari miei figli sacerdoti! Io sono vostra Madre, voi siete i miei figli, ed io vi amo tutti!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 4-167 Dicembre 30, 1902 Il Signore la fa vedere terremoti, distruzione di città, e le parla della sua Volontà.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi pareva di vedere la Santissima Trinità ed io in mezzo a loro, come se volessero risolvere che cosa dovessero fare del mondo. Onde, pareva che dicevano:

(2) “Se al mondo non si mandano fierissimi flagelli, tutto per lui è finito in fatto di religione, e diventeranno peggiori degli stessi barbari”.

(3) E mentre ciò dicevano, pareva che scendevano sulla terra guerre d’ogni specie, terremoti da distruggere intere città e malattie. Io nel vedere ciò, tutta tremante ho detto: “Maestà Suprema, perdonate all’umana ingratitudine, ora più che mai il cuore dell’uomo è ribellato; se si vedrà mortificato si ribellerà maggiormente, aggiungendo oltraggi ad oltraggi alla vostra Maestà”. Ed una voce che usciva da mezzo a loro diceva:

(4) “L’uomo si può ribellare quando è solo mortificato, ma quando è distrutto, cessa il suo ribellamento; ora qui non si parla di mortificazione, ma di distruzione”.

(5) Dopo ciò sono scomparsi; ma chi può dire come sono restata, molto più ché mi sentivo come una disposizione di volere uscire da questo stato di sofferenze, ed una volontà non perfettamente acquietata al Volere Divino. Vedevo con chiarezza che la più brutta onta che può fare la creatura al Creatore è opporsi al Volere suo Santissimo, ne sentivo la pena, temevo forte che potessi fare un’atto opposto al suo Volere, con tutto ciò non mi potevo acquietare. Quindi dopo molto stentare è ritornato il mio adorabile Gesù e mi ha detto:

(6) “Figlia mia, molte volte Io mi diletto di eleggere le anime, di circondarle di fortezza divina in modo che nessun nemico possa in lei entrare, e vi stabilisco il mio perpetuo soggiorno, ed in questa dimore che faccio mi abbasso, si può dire, ai più minuti servizi, la ripulisco, l’estirpo tutte le spine, le distruggo tutto ciò che di male ha prodotto la natura umana, e vi pianto tutto ciò che di bello e di buono in me si trova; tanto da formare il più bel giardino delle mie delizie, da servirmene a mio gusto, e secondo le circostanze della mia gloria e del bene altrui, tanto, che si può dire che non ha più nulla del suo, servendomi solo per mia abitazione. Onde, sai tu che ci vuole per distruggere tutto questo? Un’atto opposto alla mia Volontà; e tutto questo lo farai tu se ti opponi alla mia Volontà”.

(7) Ed io: “Temo Signore che i superiori mi possano dare l’ubbidienza dell’altra volta”.

(8) E Lui: “Questo non è cosa tua, ed Io me la vedrò con loro, ma qui c’è il tuo volere”.

(9) Con tutto ciò non mi potevo quietare ed andavo ripetendo nel mio interno: “Che cambiamento funesto mi è successo, chi ha disgiunto il voler mio dal Volere del mio Dio, che pareva formata tutt’uno?”