(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa insieme con Gesù Cristo, come inchiodata con Lui, e siccome io soffrivo, me ne stavo in silenzio. In questo mentre ho visto unito il confessore con l’angelo custode che gli diceva:
(2) “Questa poverina sta molto sofferente, tanto che l’impedisce di parlare; dalle un po’ di tregua, che quando due amanti sfogano insieme ciò che tengono nel loro interno, finiscono col concedersi a vicenda ciò che vogliono”.
(3) Onde mi sono sentita sollevare le sofferenze, ed in primo ho detto certi bisogni del padre, col pregarlo che lo facesse tutto di Dio, perché quando uno giunge ed esser tale, non può trovare nessuna difficoltà a concedergli ciò che vuole, perché non potrà cercare altro se non ciò che piace a Dio; poi ho detto: “Signore, questa legge del divorzio, giungeranno gli uomini a formarla nell’Italia?”
(4) E Lui: “Figlia mia, corre pericolo, menoché qualche fulmine cinese non giunga ad impedirgli l’intento”.
(5) Ed io: “Signore, come, è forse qualcuno della Cina, che forse mentre staranno per ciò fare, prenderà qualche fulmine e lo menerà in mezzo a loro per ucciderli, in modo che quelli spaventati prenderanno la fuga?”
(6) E Gesù: “Quando non comprendi è meglio che taci”.
(7) Ed io sono lasciata confusa e non ho ardito di più parlare e senza che abbia capito il significato. Però, l’angelo custode stava a dire al confessore, oltre l’intenzione della croce unita quella di farlo versare, che se ciò otterrete vincerete il punto e non potranno farlo.