(1) Trovandomi nel mio solito stato, parecchie volte ho visto il mio adorabile Gesù, ma sempre in silenzio; io mi sentivo tutta confusa e non ardivo d’interrogarlo, ma pareva che voleva dirmi qualche cosa che feriva il suo sacro cuore. Finalmente, l’ultima volta ch’è venuto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la vera carità deve essere disinteressata da parte di chi la fa, e da parte di chi la riceve; e se c’è l’interesse, quel fango produce un fumo che accieca la mente, che impedisce di ricevere l’influsso e gli effetti della carità divina. Ecco perciò in tante opere, anche sante che si fanno, tante cure caritatevoli che si eseguiscono, si sente come un vuoto e non ricevono il frutto della carità che fanno”.