(1) Questa mattina trovandomi fuori di me stessa, ho visto per poco il mio adorabile Gesù nell’atto della sua Risurrezione, tutto vestito di luce risplendente, tanto che il sole restava oscurato dinanzi a quelle luce. Ond’io sono restata incantata ed ho detto: “Signore, se non sono degna di toccare la tua Umanità glorificata, fatemi toccare almeno le vostre vesti”.
(2) E Lui mi ha detto: “Diletta mia, che dici? Dopo che fui risorto non ebbi più bisogno di vesti materiali, ma le mie vesti sono di sole, di luce purissima che copre la mia Umanità e che risplenderà eternamente dando gaudio indicibile a tutti i sensi dei beati comprensori. E questo è stato concesso alla mia Umanità, perché non ebbi parte di essa che non fosse coperta d’obbrobri, di dolori, e di piaghe”.
(3) Detto ciò è scomparso, senza che abbia toccato né l’Umanità, né le vesti, ossia, mentre le prendeva fra le mie mani le sue sacre vesti, mi sfuggivano e non me le trovavo.