(1) Questa mattina, dopo d’avere molto aspettato, finalmente ho trovato il mio dolcissimo Gesù e querelandomi con Lui, gli ho detto: “Diletto mio bene, come mi fate tanto aspettare? Forse non sapete che senza di voi non posso vivere, e l’anima mia prova un continuo morire?”
(2) E Lui: “Diletta mia, ogni qual volta tu cerchi a Me, ti disponi a morire, perché in realtà, che cosa è la morte se non l’unione stabile permanente con Me? Tale fu la mia vita, un continuo morire per amor tuo, e questa continua morte fa la preparazione al grande sacrificio di morire sulla croce per te; sappi che chi vive nella mia Umanità e delle opere della mia Umanità si pasce, forma di sé un grand’albero, pieno di fiori e frutti abbondanti, e questi formano il nutrimento di Dio e dell’anima; chi fuori della mia Umanità vive, le sue opere sono odiose a Dio ed infruttuose per sé stesso”.
(3) Dopo ciò, il Signore ha versato abbondante in me miste ed amarezze, e dolcezze, e poi abbiamo girato un poco in mezzo alle gente, ed io non sapevo distaccare i miei sguardi dal volto del mio amato Gesù, e Lui vedendo ciò mi ha detto:
(4) “Figlia mia, chi si lascia adescare dalle opere del Creatore, lascia sospese alle opere delle creature”.
(5) Lui è scomparso ed io mi sono trovata in me stessa.