(1) Questa mattina, dopo avere molto stentato, è venuto il mio adorabile Gesù, ed appena visto gli ho detto: “Amato mio bene, non ne posso più, portatemi una volta per sempre con voi nel Cielo, oppure lasciatevi per sempre con me su questa terra”.
(2) E Lui: “Fammi osservare un poco dove è giunta la febbre del tuo amore, ché siccome la febbre naturale quando giunge ad un grado alto, ha virtù di consumare il corpo e farlo morire, così la febbre dell’amore, se giunge ad un grado altissimo, ha virtù di sciogliere il corpo e far prendere il volo all’anima addirittura verso il Cielo”.
(3) E mentre ciò diceva ha preso il mio cuore fra le sue mani come per visitarlo, ed ha continuato a dirmi:
(4) ”Figlia mia, la forza della febbre dell’amore non è giunta al punto; ci vuole un’altro poco”.
(5) Poi faceva atto che voleva versare, ma io non gli dicevo niente, e Lui, quasi rimproverandomi, dolcemente ha soggiunto:
(6) “Non sai il tuo dovere, che la prima cosa che dovresti fare nel vedermi, è di vedere se c’è in Me qualche cosa che mi affligge ed amareggia, e pregarmi che la versassi sopra di te? Questo è il vero amore, soffrire le pene della persona amata, per poter vedere in tutto contenta la persona che si ama”.
(7) Io, vergognandomi di ciò ho detto: “Signore, versate”. E Lui ha versato ed è scomparso.