(1) Pare che continua un poco a venire il mio adorabile Gesù. Anzi questa mattina trasportandomi fuori di me stessa, mi faceva vedere i gravi mali della società, e le sue grandi amarezze, ed ha versato abbondante in me parte di ciò che l’amareggiava, e dopo mi ha detto:
(2) “Figlia mia, vedi un po’ dove è giunta la cecità degli uomini, fino a voler formare legge inique e contro loro stessi ed il loro benessere sociale; figlia mia, perciò ti chiamo di nuovo alle sofferenze, affinché offrendoti con Me alla Divina Giustizia, quelli che la devono combattere questa legge del divorzio ottengano lume e grazia efficace per riuscire vittoriosi. Figlia mia, Io tollero che facessero guerre, rivoluzioni, che il sangue dei nuovi martiri inondasse il mondo, questo è onore per Me e per la mia Chiesa; ma questa legge brutale è uno sfregio alla Chiesa, ed a Me abominevole ed intollerabile”.
(3) Ora, mentre ciò diceva, ho visto un uomo che combatteva contro di questa legge, stanco e sfinito di forze in atto di volersi ritirare dall’impresa; onde insieme col Signore, l’abbiamo rincorato, e quello ha risposto: “Mi veggo quasi solo a combattere, ed impossibilitato ad ottenere l’intento”. Ed io gli ho detto: “Coraggio, ché le contraddizione sono tante perle che il Signore si servirà per ornarvi in Cielo”. E quello ha preso lena ed ha seguitato l’impresa.
(4) Dopo ciò ho visto un’altro tutto affannato, impensierito, non sapendo come decidere, e qualcuno che gli dicevano: “Sai che vuoi (devi) fare? Esci, esci da Roma”. E quello: “No, non posso, è parola data a mio padre, metterò la vita, ma uscire non mai”.
(5) Dopo ci siamo ritirati, Gesù è scomparso ed io mi sono trovata in me stessa.