(1) Questa mattina avendo fatto la santa comunione per poco ho visto il mio adorabile Gesù, ed io appena visto gli ho detto: “Dolce mio bene, dimmi, continuate a volermi bene?”
(2) E Lui: “Sì, ma però sono amante e geloso, geloso ed amante, anzi ti dico che per essere perfetto l’amore deve essere triplice, ed in Me ci sono queste triplici condizioni d’amore: Primo ti amo come Creatore, come Redentore e come Amante. Secondo ti amo nella mia onnipotenza, che mi servi per crearti, e creando tutto per amor tuo, di modo che l’aria, l’acqua, il fuoco, e tutto il resto ti dicono che ti amo, e per amor tuo li feci; ti amo come mia immagine, e ti amo per riguardo tuo distintamente. Terzo ti amo ab eterno, ti amo nel tempo e ti amo per tutta l’eternità. E questo non è altro che un’alito che è uscito fuori del mio amore; immagina tu che sarà quell’amore che contengo in Me stesso.
(3) Ora, tu sei obbligata a contraccambiarmi questo triplice amore, amandomi come tuo Dio, in cui devi fissare tutto te, e niente far uscire da te che non sia amore per Me, amandomi per riguardo tuo e per il bene che a te ne viene, ed amarmi per tutti ed in tutti”.
(4) Dopo ciò mi ha trasportato fuori di me stessa e mi sono trovata in mezzo a tante persone che dicevano: Se si conferma questa legge, povera donna, tutto le andrà a male. E tutti aspettavano con ansia di sentire il pro e il contro, e si vedeva ad un altro luogo appartato che stavano molte persone che stavano discutendo tra loro, ed uno di questi prendeva la parola e li riduceva tutti al silenzio, e dopo d’aver molto stentato è uscito alla porta e ha detto: “Certo sì, in favore della donna”. Nel sentire ciò, quelli di fuori tutti facevano festa, e quelli di dentro restavano tutti confusi, tanto che non avevano coraggio neppure d’uscire.
(5) Credo che sia questa legge del divorzio che dicono, ed io comprendevo che non la confermarono.