(1) Continuando a venire il mio adorabile Gesù, mi pareva di vederlo tanto sofferente, che faceva compassione, e gettandosi fra le mie braccia mi ha detto:
(2) “Figlia mia, spezzami il furore della mia giustizia, altrimenti”....
(3) In questo mentre, mi è parso di vedere la giustizia divina armata di spade, di saette di fuoco, che metteva terrore, ed insieme la fortezza con cui può agire. Onde tutta spaventata ho detto: “Come posso spezzarvi il furore se vi veggo così forte, da potere in un semplice istante annientare cielo e terra?”
(4) E Lui: “Eppure un’anima sofferente, ed una preghiera umilissima mi fa perdere tutta la mia fortezza, e mi rende tanto debole da farmi legare da quell’anima, come a lei pare e piace”.
(5) Ed io: “Ah! Signore, in che aspetto brutto si fa vedere la giustizia”.
(6) E Gesù ha soggiunto: “Non è brutta; se tu la vedi così armata, ciò hanno fatto gli uomini, ma in sé stessa è buona e santa, come gli altri miei attributi, perché in Me non ci può essere neppure l’ombra del male; è vero che l’aspetto comparisce aspro, pungente, amaro, ma i frutti sono dolci e gustosi”.
(7) Detto ciò è scomparso.