(1) Continuando a soffrire, anzi più che mai mi sentivo un risentimento nel mio interno, ché mi veniva vietato di poter morire. Onde nel venire il mio adorabile Gesù, mi ha rimproverato della mia tardanza nell’ubbidire, ché fino allora pareva che mi tollerasse; in questo mentre vedevo il confessore, ed a lui voltandosi gli ha preso la mano e gli ha detto:
(2) “Quando vieni, segnatela alla parte del dolore, che la farò ubbidire”.
(3) Ed è scomparso. Onde, rimanendo sola vi sentivo più intenso il dolore. Dopo è venuto il confessore e trovandomi sofferente, anche lui mi ha rimproverato ché non ubbidivo, ed avendogli detto ciò che avevo visto, e quello che Nostro Signore aveva detto al confessore, lui nel sentirmi mi ha segnato la parte dove soffrivo, ed in due minuti ho potuto respirare e muovermi, mentre prima non potevo farlo senza sentire spasimi atroci; mi pare che l’ubbidienza e quei segni di croce mi hanno legato il dolore in modo che non posso più dolermi, ed ecco ché sono rimasta delusa nei miei disegni, perché questa signora ubbidienza ha preso tal potere sopra di me che non mi lascia fare niente di ciò che voglio, anche nello stesso patire vuole lei signoreggiare, e debbo stare in tutto e per tutto sotto il suo impero.