MaM
Messaggio del 25 ottobre 1998: Cari figli! oggi vi invito ad avvicinarvi al mio Cuore Immacolato. Vi invito a rinnovare nelle vostre famiglie il fervore dei primi giorni, quando vi ho invitato al digiuno, alla preghiera e alla conversione. Figlioli, voi avete accettato i miei messaggi con un cuore aperto, malgrado non sapevate cosa è la preghiera. Oggi vi invito ad aprirvi completamente a me perché io possa trasformarvi e condurvi al Cuore di mio Figlio Gesù, perché vi riempia del Suo Amore. Solo così, figlioli, troverete la vera Pace, la Pace che solo Dio vi dà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 4-5 Settembre 12, 1900 Crudo patire, Gesù la ristora. Macchinazioni di rivoluzioni contro la Chiesa.

(1) Continua quasi lo stesso, questa mane nel venire ha versato le sue amarezze, ed io sono lasciata tanto sofferente, che ho incominciato a pregare il Signore che mi desse la forza e che mi sollevasse un poco, ché non potevo resistere. In questo mentre, mi è venuto un lume nella mente che facevo peccato in ciò fare, e poi, che dirà il benedetto Gesù, mentre in altre occasioni l’ho pregato tanto che versasse, questa volta che senza farsi pregare aveva versato, andavo cercando sollievo, pare che mi vado facendo più cattiva, e giunge a tanto la mia cattiveria, che anche innanzi a Lui stesso non mi astengo di commettere difetti e peccati. Onde, non sapendo che fare per riparare, ho risolto nel mio interno che per questa volta, per fare un maggiore sacrificio e darmi una penitenza, acciocché la mia natura un’altra volta non ardisse di cercare sollievo, di rinunziare la venuta di nostro Signore, e se venisse dovevo dirgli: “Non venite amore, abbiate compassione di me, e mi sollevate”. Così ho fatto, ed ho passato parecchie ore in denso patire e senza di Gesù; quanto mi costava amaro. Ma Gesù avendo di me compassione, senza che lo cercassi è venuto, ed io subito gli ho detto: “Abbiate pazienza, non ci venite, che non voglio sollievo”.

(2) E Lui: “Figlia mia, sono contento del tuo sacrificio, ma hai bisogno d’un ristoro, altrimenti verresti meno”.

(3) Ed io: “No Signore, non voglio sollievo”.

(4) Ma Lui avvicinandosi alla mia bocca, quasi per forza ha versato dalla sua bocca qualche goccia di latte dolce, che ha mitigato il mio patire; chi può dire la confusione, il rossore che provavo innanzi a Lui, aspettandomi un rimprovero, ma Gesù, come se non avesse avvertito la mia mancanza, si mostrava più affabile, più dolce. Io vedendo così, ho detto: “Mio adorabile Gesù, una volta che avete versato in me ed io soffro, non dovete risparmiare il mondo, non è vero?”

(5) E Lui: “Figlia mia, credi tu che Io abbia versato tutto in te? E poi, come potresti affrontare tutto ciò che di castigo verserò sul mondo; tu stessa hai visto che quel poco che ho versato non potevi resistere, e se non fossi venuto ad aiutarti, l’avresti finito, or che sarebbe se versassi tutto in te? Cara mia, ti ho data la parola, in parte ti contenterò”.

(6) Dopo ciò mi ha trasportato fuori di me stessa, in mezzo alle gente, e continuavo a vedere i tanti mali, specie macchinazioni di rivoluzione contro la Chiesa, e tra la società, d’uccidere il Santo Padre e sacerdoti. Io mi sentivo straziare l’anima nel vedere queste cose, e pensavo tra me: “Se non sia mai, giungessero ad effettuarsi queste macchinazioni, che ne sarà? Quanti mali ne verranno? E tutta afflitta ho guardato Gesù, e Lui mi ha detto:

(7) “E di quella sommossa successa di qua, che ne dici tu?”

(8) Ed io: “Quale sommossa? Nel mio paese non è successo niente”.

(9) E Lui: “Non ti ricordi la sommossa d’Andria?”

(10) “Sì, Signore”.

(11) “Ebbene, pare ch’è niente, ma non è così, quella fu tutta occasione, ed è un attizzo, una forza ad altri paesi come smuoversi e spargere sangue, recando oltraggio alle persone sacre, ed ai miei tempi, e perché ognuno vuole mostrare quanto sia più bravo nell’elettrizzare il male, faranno a gara a chi più possa farne”.

(12) Ed io: “Ah! Signore, date la pace alla Chiesa e non permettete tanti guai!” E volendo più dire, mi è scomparso, lasciandomi tutta afflitta ed impensierita.