(1) Questa mattina mi sono trovata fuori di me stessa e vedevo le tante nefandezze e peccati enormissimi che si fanno, come pure commessi contro alla Chiesa ed il Santo Padre. Onde, ritornando in me stessa, è venuto il mio adorabile Gesù e mi ha detto:
(2) “Che ne dici tu del mondo”.
(3) Ed io, senza sapere dove voleva sbattere questa domanda, impressionata com’ero delle cose viste, ho detto: “Signore benedetto, chi può dirvi la perversità, la durezza, la bruttezza del mondo? Non ho parola come dirvi quanto ne è cattivo!”
(4) E Lui, prendendo occasione delle mie stesse parole ha soggiunto: “Hai visto com’è perverso? Tu stessa l’hai detto, non c’è modo come arrenderlo, dopo che l’ho tolto quasi il pane, se ne sta nella stessa tenacità, anzi peggio, e per ora va a procurarselo coi furti e con le rapine, facendo danno al suo simile, quindi è necessario che gli tocchi la pelle, altrimenti si pervertirà maggiormente”.
(5) Chi può dire come sono restata di stucco a questo parlare di Gesù, mi pare che sono stata io l’occasione come farlo sdegnare contro del mondo; invece di scusarlo l’ho dipinto nero, ho fatto quanto ho potuto dopo a scusarlo, ma non mi ha dato retta; il male era già fatto. Ah! Signore, perdonami questa mancanza di carità, ed usate misericordia.